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Cimitero di Otricoli, le perplessità del consigliere Palozzi

Redazione

Cimitero di Otricoli, le perplessità del consigliere Palozzi

Sab, 18/08/2012 - 18:12

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Ri. Fo.

Ad Otricoli i lavori di ampliamento del cimitero locale continuano a causare fibrillazioni all’interno dell’amministrazione comunale. Il consigliere Pier Paolo Palozzi, infatti, ha presentato al sindaco una seconda interrogazione in merito a tale questione che, iniziata sotto la precedente amministrazione nella quale Antonio Liberati ricopriva la carica di sindaco e Nico Nunzi quella di vicesindaco, continua ad avere i suoi strascichi ed a riguardare anche l’attuale gestione comunale, guidata dalle stesse persone ma con ruoli istituzionali invertiti. Tutto sembra essere iniziato quando, il 19 aprile del 2004, l’impresa CRC srl di Roma si è aggiudicata l’appalto per il primo stralcio dei lavori di ampliamento del cimitero di Otricoli, che prevedevano la costruzione di 350 loculi e 25 cappelle in cemento armato e delle relative opere connesse (sbancamenti, parcheggio, pavimentazioni, servizi igienici, rete idrica ed elettrica, smaltimento acque) per una spesa complessiva di 502.038,58 euro. I lavori, iniziati il 22 settembre 2004, sono stati ultimati il 14 aprile del 2006. Sempre nel 2006, il 30 novembre, il Comune e l’impresa appaltatrice hanno stipulato un accordo transattivo per chiudere i rapporti evitando di andare in giudizio; l’accordo prevedeva una detrazione di 12.498.14 euro e una rideterminazione dell’importo dei lavori in 489.540,44 euro. Il 13 giugno del 2007 è stato emesso il certificato di collaudo statico delle opere in cemento armato. Ad attirare l’attenzione di Palozzi è stato soprattutto il certificato di collaudo tecnico amministrativo “a condizione” emesso dall’Ing. Aldo Bassotti, collaudatore incaricato, dalla cui lettura emergono vari elementi. Il certificato di collaudo, infatti, è “condizionato”, cioè il collaudatore ha definito collaudabile l’opera stabilendo però alcune condizioni alle quali il comune di Otricoli avrebbe dovuto dar seguito. E’ da notare che tale forma di collaudo “condizionato” non è prevista dalla normativa vigente e per questo motivo non è stata accettata dal Responsabile Unico del Procedimento del Comune di Otricoli. Una di queste condizioni prevedeva che il Comune approvasse una variante in sanatoria, poichè i lavori sono stati eseguiti con strutture modulari prefabbricate anziché in cemento armato da costruire completamente in sito (l’utilizzo di moduli prefabbricati ha consentito di ottenere 10 loculi in più rispetto ai 350 previsti dal progetto). Dal certificato di collaudo “a condizione”, che non risulta firmato dal progettista e Direttore dei lavori Ing. Mauro Fabbri, non si evince in maniera chiara il soggetto che ha assunto la decisione di utilizzare strutture prefabbricate e in base a quali precise valutazioni (il Comune, rispondendo alla prima interrogazione di Palozzi, ha affermato che la decisione nel merito è stata presa dal Direttore dei lavori, ma non ha chiarito se esistano documenti in merito). In base a tale certificato, inoltre, risulta che: il Comune di Otricoli non ha mai autorizzato né preso atto, ufficialmente, dell’utilizzo di strutture prefabbricate e che non ha mai autorizzato la costruzione di dieci loculi in più; gli organi preposti si sono accorti ufficialmente dell’utilizzo di strutture prefabbricate soltanto nel corso del sopralluogo per il rilascio del certificato di collaudo statico delle opere in cemento armato (certificato emesso il 13 giugno 2007); alcuni lavori non sono stati ultimati e le opere presenterebbero numerosi vizi ma nonostante questo il Comune di Otricoli, con l’accordo transattivo del 30 novembre 2011, ha deciso di detrarre all’impresa solo 12.498,14 euro portando l’importo dei lavori a 489.540,44 euro e stabilendo che ai lavori restanti avrebbe provveduto a propria cura e spese. E’ evidente la perplessità insita nelle parole del consigliere Palozzi: “Nella risposta alla mia prima interrogazione del 24 giugno 2012 l’amministrazione comunale ha dichiarato di non aver mai ritenuto necessario stimare la differenza di prezzo tra la costruzione di strutture in cemento armato e l’utilizzo di moduli prefabbricati poiché il prezzo di cessione dei dieci loculi in più compensava pienamente, a loro parere, l’eventuale risparmio ottenuto dall’impresa con l’utilizzo di strutture prefabbricate. Eppure – prosegue il consigliere Palozzi – nel certificato di collaudo a “condizione” è lo stesso collaudatore Ing. Aldo Bassotti a dichiarare che risultava difficoltoso esprimere un giudizio di congruità della detrazione definita con l’accordo transattivo, per la mancanza di motivazioni e di dettagli sulla sua quantificazione quale compensazione delle opere non eseguite o con vizi d’esecuzione, alle quali avrebbe dovuto provvedere il Comune di Otricoli.”

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