Sara Minciaroni
La rapina ai danni della famiglia Bruschi è maturata nell’ambiente del locale “Il Dollaro” di proprietà dell’imprenditore di Città di Castello. Di questo sono convinti gli inquirenti che hanno identificato la figura del basista in un italiano di Città di castello ex dipendente del locale aretino.
Avrebbe indicato il luogo e gli orari in cui colpire alla banda di albanesi, in particolare a quello che viene identificato come un “capo” con cui “la talpa” aveva un debito di qualche centinaia di euro per l’acquisto di alcune dosi di cocaina.
Il Gip – Il giudice per le indagini preliminari Luca Semeraro è arrivato questa mattina presto a Capanne per l’interrogatorio di garanzia e la convalida del provvedimento di arresto e per decidere sulla richiesta di provvedimento di custodia cautelare avanzata dal pm Paolo Abbritti nei confronti dei quattro arrestati per la rapina in villa di Città di Castello. I quattro rimangono in carcere. Contro di loro la quasi flagranza di reato e la resistenza a pubblico ufficiale, nonché il sequestro di persona.
I ruoli nella rapina – Gentian Isufaj – nato in Albania nel 1988 e residente ad Arezzo difeso dall’avvocato Alessandro Mori, avrebbe ideato la rapina già due settimane prima del fatto compiendo un sopralluogo con il basista e poi sarebbe tornato di nuovo nei pressi della villetta il giovedì precedente al colpo commettendo anche in quella circostanza un furto in un’altra villetta di cui aveva le chiavi un altro degli arrestati; durante l’inseguimento viene ferito da un colpo di pistola esploso dai militari, viene arrestato subito.
Aleks Martini -appena ventunenne residente a Città di Castello, incensurato. Era lui , sempre secondo l’accusa ad impugnare la pistola al momento del conflitto a fuoco con i carabinieri , (pistola che poi si è rivelata essere a salve ma con il tappino rosso rivolto verso l’interno), rimane ferito ad una gamba perché colpito da un proiettile e viene subito arrestato. E’assistito dall’avvocato Daniela Paccoi.
Marcu Lec – del 1986 nato in Albania e residente ad Empoli già arrestato per furto ad Empoli; anche lui è difeso dall’avvocato Paccoi. A lui i militari hanno trovato addosso monete probabilmente frutto della rapina; è stato fermato mentre si lavava le ferite esito dell’incidente dopo lo speronamento dell’auto dei carabinieri.
Palai Fation- nato nel 1986 in Albania a suo carico già una condanna definitiva per reati legati al traffico di stupefacenti ed era al momento dell’arresto sottoposto ad una misura restrittiva che non gli ha impedito di commettere il crimine di cui avrebbe ammesso le responsabilità. E’ difeso dall’avvocato Bonacci Antonio del foro di Arezzo.
Il debito per droga – Il basista aveva mostrato dove fosse l’abitazione della vittima e aveva fornito le indicazioni sulle abitudini della famiglia, aveva riferito alla banda che la vittima, nei giorni di miglior incasso poteva aver con sé fino a 10 mila euro. Avevano stabilito che il bottino sarebbe stato diviso in cinque parti. Lo stesso Gentian avrebbe ammesso di avergli ceduto cocaina per 400 euro, un debito che non era mai stato saldato. Ed è proprio il movente del denaro per saldare il debito che avrebbe fatto maturare l’idea del colpo. “La talpa” sarebbe un ex dipendente del Bruschi e proprio in questo trova un senso la frase che uno dei rapinatori avrebbe rivolto al proprietario: “Devi ringraziare i tuoi amici”, chiaro il riferimento al fatto che il basista conosceva bene il proprietario del locale. Indicazioni molto preziose in questo senso sarebbero giunte proprio dalle testimonianze rilasciate dall'imprenditore, che avrebbe riconosciuto anche uno dei quattro rapinatori come cliente occasionale del suo locale.
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