“Per garantire la salvaguardia e la valorizzazione di una risorsa rinnovabile così importante come il bosco non ci si può limitare ad apprezzarne il solo aspetto paesaggistico: vanno invece adottate tutte le forme di tutela possibili, a cominciare dalla vigilanza sulla professionalità dei soggetti che svolgono questo lavoro”. Francesco Vestrelli, responsabile Cna Produzione, lancia l’allarme della categoria per la presenza in forte crescita di personale non specializzato o, spesso, del tutto abusivo.
“In Umbria operano circa 500 imprese – afferma Vestrelli -: in rapporto alla popolazione il loro numero è decisamente superiore alla media nazionale. Ciò ha fatto sì che anche il lavoro di tagliaboschi potesse vedere riconosciuta sin da subito un’adeguata dignità e professionalità, obiettivi che la nostra federazione si è data come prioritari fin dalla sua costituzione nel 1996 e che, in accordo con la Regione, hanno portato all’’introduzione di un regolamento e di un patentino. Conquiste che oggi vengono messe in pericolo dalla presenza di soggetti privi di regolare iscrizione, che impiegano manodopera dequalificata, non adeguatamente equipaggiata, sottopagata o spesso ingaggiata senza un regolare contratto, creando gravi danni all’intero patrimonio boschivo. Pertanto – incalza Vestrelli – chiediamo agli enti competenti di assicurare la massima sorveglianza nei confronti di tale fenomeno e la massima severità nella salvaguardia di un patrimonio che, insieme a quello storico ed artistico, ha reso famosa l’Umbria nel mondo”.
Salvaguardia del patrimonio boschivo che passa anche attraverso il rispetto delle fasi vegetative stagionali. “Il bosco svolge numerose e importanti funzioni quali la protezione idrogeologica, la produzione di materia prima, la possibilità di svolgere attività turistico-ricreative e didattico scientifiche, la funzione paesaggistica e, non ultima, quella di garantire occupazione. Occorre quindi conoscerne a fondo le caratteristiche e peculiarità e conseguentemente progettare e attuare azioni mirate ed efficaci. Da questo punto di vista la Regione Umbria ha costantemente perseguito nel corso degli anni la tutela ed il miglioramento del proprio patrimonio forestale, attuando, in accordo con le associazioni, un ampio ventaglio di programmi specifici, sia in ambito formativo, per la qualificazione degli addetti, sia in quello informativo. È per questo – conclude Francesco Vestrelli – che lanciamo un appello alle Comunità montane affinché non concedano proroghe al taglio, il cui termine è scaduto il 31 marzo, in un momento in cui i boschi stanno attraversando la necessaria e fondamentale fase di rinnovo vegetativo: non rispettare tale fase porterebbe a danni pesanti”.