di Carlo Petrini (*)
Biomasse a Spoleto non si faranno più. Almeno questa è una certezza, nella zona di Madonna di Lugo non ci saranno altri impianti a biomasse. Abbiamo perso tempo? Probabilmente sì. La politica ha delle responsabilità? Sicuramente sì.
Però va precisato chi ha le responsabilità e chi invece ha cercato di fare correttamente e coerentemente la sua parte. Alcuni colleghi consiglieri comunali di maggioranza e anche alcuni dell’opposizione, hanno gridato allo scandalo e ci hanno accusato di essere degli irresponsabili, perché, a loro dire, aver parlato per ben due consigli comunali dell’impianto a biomasse di Madonna di Lugo è stato un inutile aggravio di spese per l’ente. È sì, adesso va di moda fare la morale sui costi e non sui benefici.
Ma effettivamente è vero, visto il nulla di fatto scaturito dal dibattito e dalla votazione della mozione presentata dai gruppi, Spoleto 5 stelle, Pdl, Terzo Polo, firmata anche da alcuni coraggiosi consiglieri della maggioranza.
La mozione definita dagli uffici formalmente illegittima, a nostro avviso era più che legittima, visto che aveva la finalità di tutelare i diritti e la salvaguardia della salute pubblica dei cittadini di Spoleto, ruolo che spetterebbe in primis al Sindaco, evidentemente disatteso.
Cosa c’è di più legittimo dell’interesse dei cittadini?
Purtroppo però tutto è stato inutile, perché ha prevalso il silenzio del Sindaco, la presa in giro della commissione tecnica e i vari contorsionismi di alcuni Consiglieri Comunali intervenuti in difesa della regolarità delle procedure. Ma su questo non avevamo dubbi, sapevamo che la mozione non sarebbe stata accolta, anche se legittima, visti i numeri che sostenevano il Sindaco.
I sostenitori di questa scelta si nascondono dietro la regolarità dei progetti e il rispetto delle norme ambientali previste, eludendo le loro responsabilità politiche. Poi questi stessi sostenitori del Sindaco, in chiara contraddizione, nello stesso Consiglio Comunale votano ben due mozioni per evitare che nel nostro territorio si bruci il CDR. Ma la Cementir non potrebbe bruciare rifiuti rispettando le normative? Perché allora due pesi e due misure.
Forse abbiamo perso tempo, ma abbiamo dato voce alle proteste dei cittadini che si sono sentiti presi in giro dalla politica e dai suoi massimi esponenti.
La storia di questa vicenda la possiamo sintetizzare, ricordando che il Capogruppo Petrini è stato colui che ha posto per primo al Sindaco l’interrogazione per chiedere la partecipazione dei cittadini, ed era il 28 ottobre 2010.
Il Consigliere Militoni, tacciato di ingiustificato allarmismo, è colui che ha contattato il Prof. Serravezza, che partecipò alla riunione di San Giacomo fornendo dati scientifici sull’argomento Biomasse, anche per coloro che dichiaravano di non sapere, per primo lo stesso Sindaco e altri autorevoli Consiglieri, ed era Maggio 2011. Il Consigliere Cretoni, quale Presidente della Commissione controllo e garanzia, ha posto all’ordine del giorno della stessa commissione l’intera pratica, al fine di vagliare la regolarità delle autorizzazioni ancora in discussione e siamo a Febbraio 2012. Il percorso del PDL è stato sempre coerente, basato su logiche di pensiero e non su simpatie o antipatie di questo o quel imprenditore.
Siamo convinti che Spoleto in termini ambientali ha già subito molto e che vada difesa la sua naturale vocazione turistica ambientale, per cui continueremo a fare quanto è di nostra competenza con tutto il nostro impegno, sperando comunque che i cittadini si ricorderanno di questa vicenda almeno alle prossime elezioni amministrative, distinguendo il Pdl da coloro che hanno gravi responsabilità.
Noi di sicuro ve lo ricorderemo e allora forse non abbiamo perso tempo.
(*) CapoGruppo Consiliare Popolo della Libertà.