Nella riunione tenutasi ieri presso la sede della CGIL, i rappresentanti di Filt Cgil Cristina Taborro e Filt Cisl Gianni Martifagni e Gianluca Giorgi, insieme a tre delegati dei lavoratori, hanno illustrato la situazione di incertezza in cui si trovano 34 lavoratori a tempo indeterminato e 80 precari. Se da una parte ciò che si sta verificando non ha ancora assunto i livelli preoccupanti di altre realtà locali e nazionali, d’altro canto le situazioni circostanti fanno alzare il livello di guardia da parte di sindacati e lavoratori che cercano di tamponare preventivamente questo andamento altalenante. La situazione si aggrava se si considera che i lavoratori interessati non hanno punti di riferimento certi a livelli più alti a cui chiedere chiarimenti: in un gioco di scatole cinesi, fatto di appalti, fallimenti, fusioni e passaggi di consegne che offusca gli intoppi. Addentrandosi nella questione dei 34, si scopre come questi abbiano iniziato a lavorare nel sito di Scanzano con una cooperativa nel 2002 con contratto a progetto per cinque anni. Questa prima sospetta situazione ha mobilitato i sindacati che hanno fatto pressioni su SDA, il committente, che nel 2007 ha trasformato i contratti, assumendo i lavoratori secondo il contratto nazionale del lavoro merci e logistica (inquadramento dubbio considerate le mansioni perlopiù impiegatizie). La soddisfazione del cambio di contratto, è stata però ridimensionata da alcune problematiche subito emerse con la nuova gestione, la nuova cooperativa Prima, a cui era stato affidato il sito. Anche se a stento, la nuova realtà è proseguita per un anno e mezzo, quando a Prima è subentrata Firenze Logistica (con gli stessi referenti e le stesse problematiche). Le concrete preoccupazioni per i dipendenti sono sorte quando lo scorso novembre Italia Logistica (joint venture tra Poste e Ferrovie dello Stato, committente assieme a SDA), ha ritardato i pagamenti degli stipendi. A subire la situazione anche 80 lavoratori precari, assunti per conto di Equitalia per colmare i picchi di lavoro dei 34. Questi 80 precari sono ben presto divenuti un rinforzo costante considerata la mole di documenti in gestione ai dipendenti fissi.
La situazione si è ripetuta a dicembre con il mancato pagamento delle tredicesime per problemi di liquidità. Anche in questo caso, seppure con ritardo, la situazione è stata sanata, salvo poi riproporsi a gennaio con il pagamento dello stipendio che è stato saldato solo per metà. In questo gioco di matriosche, i sindacati, tornati a spalleggiare i lavoratori, hanno trovato serie difficoltà nel reperire referenti che chiarissero la cosa e, per quest’ultima situazione, le sommarie spiegazioni sono arrivate solo via telefono.
In un questa prospettiva, in cui sono a rischio occupazionale 114 persone, CGIL e CISL si sono mobilitate per chiedere un chiarimento da parte dei vertici. In mancanza di una risposta entro il mese di febbraio, l’azione si farà più forte a tutela dei diritti dei lavoratori di un sito fortemente strategico.
Fabio muzzi
Caso Firenze Logistica, sono 114 i lavoratori a rischio. CGIL e CISL chiedono chiarimenti
Mer, 01/02/2012 - 10:26