Stavolta si sono materializzati in un conto corrente, intestato al solito prestanome, i soldi della Camorra riciclati nel verde “salvadanaio d'Italia” che, secondo un'espressione coniata dal Procuratore di Perugia Alberto Bellocchi, spesso diventa l'Umbria per la criminalità organizzata.
Il conto corrente a Perugia è stato sequestrato insieme ad una immensa mole di beni mobili e immobili, per un valore complessivo di 50 milioni di euro, posti sotto sequestro in tutta Italia, in quanto ritenuti dagli inquirenti del napoletano come appartenenti al clan camorristico che fa capo al boss Pasquale Puca.
L'operazione è scattata ieri a Sant'Antimo (Napoli) su iniziativa del comando locale dei carabinieri, ma si è sparsa a macchia d'olio in diverse altre regioni d'Italia. In Umbria sono i militari del reparto operativo del comando provinciale di Perugia, guidati dal tenente colonnello Pierugo Todini, a rintracciare il conto corrente, intestato a un prestanome, sul quale il clan faceva transitare i propri proventi. (fda)