di Mirko Menicacci (*)
A seguito delle scariche atmosferiche verificatesi alle 23,20 di lunedì 12 dicembre u. s., nella parte alta dell’abitato di Trevi molte linee telefoniche sono state interrotte e si sono verificate strane anomalie nella rete elettrica.
Il costoso impianto di parafulmine “anti impatto”, istallato sul campanile con il contributo determinante del Comune poiché avrebbe dovuto proteggere gran parte delle abitazioni, sembra non aver protetto molto.
Riparati ormai gran parte dei guasti, persiste ancora – dopo ben trentacinque giorni – l’isolamento di decine di utenti telefonici, fra cui alcuni anziani che non sanno a chi raccomandarsi mentre i minuscoli telefoni cellulari, peraltro non particolarmente fruibili da persone anziane, non funzionano all’interno di molti edifici di Trevi.
Un simile disservizio, seppur frequente a Trevi, non ha mai avuto una persistenza tanto lunga sin dal tempo dell’ultima guerra.
Ma è particolarmente sconcertante costatare che per
riparare i guasti delle linee telefoniche si stia smantellando in più punti la pavimentazione stradale, sistemata appena da qualche settimana in seguito all’attuazione dei costosi Piani Integrati di Recupero. C’è da chiedersi a quale scopo siano state poste in opera le numerose canalizzazioni sotto la sede stradale se non vi si può allocare un cavo telefonico.
Per l’entità e la persistenza di tali disservizi, alcuni cittadini esasperati dopo varie inutili segnalazioni sulla stampa locale, Presenteranno una denuncia alla Magistratura, sia per interruzione di pubblico servizio, come quello telefonico, sia per il danneggiamento che è stato fatto al manto stradale dei vicoli di Trevi appena rimessi a posto con i soldi pubblici provenienti dai fondi per il terremoto.
(*) vice coordinatore regionale Dipartimento PDL