“Le Officine hanno rappresentato un ruolo essenziale per Foligno ma il suo futuro dipende anche dalla volontà politica nazionale di investire sul trasporto pubblico”. Lo ha sottolineato la presidente della Regione, Catiuscia Marini, intervenendo nel pomeriggio di ieri, presso l’Auditorium San Domenico di Foligno, al convegno “I 100 anni delle Officine di Foligno”.
La Marini ha ricordato “il ruolo delle Officine anche per l’evoluzione tecnologica che ha portato al radicamento nel territorio di aziende molto importanti nel polo aerospaziale. Occorre però continuare ad investire nel settore del trasporto perché, anche in un momento di grande crisi economica, non bisogna rinunciare a destinare risorse per l’ammodernamento delle reti di comunicazione”.
Al convegno ha portato il suo saluto il responsabile dello stabilimento di Foligno, Gianluca Cocci, che ha posto l’accento sul fatto che “Foligno resta la più grande officina di manutenzione in Italia con circa 500 dipendenti di Trenitalia, oltre a 60-70 che lavorano con le ditte esterne sulla base di appalti. Il nostro sito ha la responsabilità della manutenzione delle 1000 locomotive elettriche del trasporto regionale e di quello di media e lunga percorrenza. Ogni anno ne arrivano 100. E se in passato la spina nel fianco dell’azienda è stata la produttività, inoltre la nostra officina ha il costo orario più basso per la manutenzione e riusciamo a rispettare i tempi di produzione e di consegna. Possiamo migliorare ancora ma il futuro è nelle nostre mani”.
Sono intervenuti, tra gli altri, il docente Renato Covino che ha ricordato il ruolo storico dell’impianto e la sua funzione sociale e Maria Rita Lorenzetti, presidente di Italferr, una società del gruppo Trenitalia. Per il sindaco di Foligno, Nando Mismetti, “celebrare i cento anni della posa della prima pietra delle Officine Grandi Riparazioni significa riflettere sulla storia, sull’identità e sulle prospettive della nostra città. Questo sito industriale ha sempre avuto un ruolo strategico per lo sviluppo economico, sociale e culturale di Foligno e del territorio, incidendo anche sul suo assetto urbanistico.
Le Officine Grandi Riparazioni non furono impiantate qui per caso: per la nostra città fu una vera e propria conquista, iniziata subito dopo l’Unità nazionale, con la realizzazione delle prime tratte ferroviarie che collegavano l’Italia centrale, passando proprio per Foligno. L’evoluzione della rete ferroviaria, delle locomotive e delle attrezzature per le lavorazioni, ha portato alla costante modernizzazione delle Officine Grandi Riparazioni – da sempre considerate un’eccellenza nel panorama nazionale – e al continuo incremento dei livelli di occupazione che, negli anni ’80, hanno superato le 1.400 unità.
Oggi la situazione è diversa. La riorganizzazione del sistema ferroviario italiano ha avuto ripercussioni nel settore della manutenzione e sulle stesse OGR di Foligno – recentemente divenute “Officina Manutenzione Cicliche Locomotive” – soprattutto dal punto di vista occupazionale. Tutto questo, però, non mette affatto in discussione il ruolo dell’impianto, che vanta personale e mezzi altamente qualificati, e la stessa centralità ferroviaria di Foligno, che continua ad essere un punto di riferimento strategico nel panorama regionale e nazionale dei trasporti. In questo particolare momento di crisi economica e sociale, in cui diverse realtà industriali sono in difficoltà, la presenza sul nostro territorio di uno stabilimento affermato e di grande qualità, ci dà fiducia per affrontare le sfide del presente e del futuro. In questo contesto, è fondamentale il contributo dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali, che all’interno delle Officine hanno sempre avuto un ruolo decisivo nel promuovere lo sviluppo dell’impianto e nel tutelare la sua stessa centralità. Credo che il futuro delle Grandi Officine di Foligno passi attraverso la capacità di questo stabilimento di dare risposte adeguate alle attese di Trenitalia e, su questo fronte, posso affermare con certezza che la nostra Officina possiede l’entusiasmo, le caratteristiche e le competenze necessarie per continuare a svolgere un ruolo da protagonista nel panorama nazionale del trasporto ferroviario.
Al tempo stesso, però, ci aspettiamo che questa realtà sia adeguatamente valorizzata e che vengano messe in campo tutte le iniziative necessarie per garantire lavoro e futuro a quanti, ogni giorno, la animano. Un pensiero particolare, in questo contesto, va ai dipendenti delle ditte appaltatrici di Trenitalia, che stanno vivendo un momento difficile, che mi auguro possa essere presto superato, con il contributo e l’impegno di tutti.
Non è mai accettabile pensare di poter uscire dalla crisi colpendo i diritti dei lavoratori, come sta proponendo in questi giorni il Governo. Dalla crisi si esce con idee, riforme vere e coesione sociale. Credo che l’incontro di oggi – oltre a celebrare la storia delle Grandi Officine – rappresenti un’occasione privilegiata per fare il punto della situazione sulla salute di questo stabilimento e gettare le basi di un nuovo futuro”.
Il responsabile della manutenzione ciclica locomotive e carrozze di Trenitalia, Donato Carillo, ha sottolineato che “negli ultimi 5 anni i costi globali legati alla manutenzione dei rotabili (locomotive e carrozze) sono scesi di oltre 200 milioni di euro e questo ha contribuito a risanare i conti delle Ferrovie dello Stato: in questo lo stabilimento di Foligno ha avuto un contributo fondamentale. Il futuro delle Officine sarà costituito dalla specializzazione e dalla riparazione dei componenti”.
“I 100 anni delle Officine di Foligno”, grande festa in città
Sab, 29/10/2011 - 10:17