di Dante Andrea Rossi (segretario provinciale PD Perugia), Patrizia Epifani (coordinatrice PD Foligno) e Andrea Bartocci (coordinatore Spoleto)
Ieri pomeriggio (venerdì 30 settembre) si sono riuniti presso la sede del Pd di Trevi i rappresentanti politici e istituzionali dei 22 comuni dell’area Foligno, Spoleto, Valnerina per discutere in merito alle problematiche comuni che riguardano lo sviluppo dell’Azienda VUS e il ruolo che questo territorio dovrà assumere per essere protagonista delle prossime Riforme nazionale e regionali.
Numerosi e argomentati gli interventi che hanno rimarcato la ricchezza culturale, la vivacità politica e progettuale di questa parte dell’Umbria interessata ai processi innovativi che vogliono essere stimolo di modernità, di buon governo e di partecipazione democratica.
Non si può discutere di riforme, che disegnano il riassetto istituzionale dell’Umbria, di servizi locali e ancor di più, di organizzazione del sistema sanitario regionale senza aver chiamato le classi dirigenti di tutta la Regione a confrontarsi su quale disegno si vuole proporre e che non può basarsi su semplici paradigmi di linearità e neutralità. L’Umbria, sappiamo bene, si presenta con i conti in ordine rispetto alla vastità della crisi, ma per un ulteriore sviluppo necessita di completare e arricchire i processi innovativi.
Dall’incontro è emersa la necessità di costituire un coordinamento, che in stretto raccordo con gli alti livelli sappia interagire per superare la polverizzazione delle idee la frammentazione delle proposte. E’ sicuramente necessario individuare, insieme ai cittadini e ai rappresentanti politici e amministrativi, la dimensione dei servizi e della loro gestione che deve essere quello ottimale per qualità di erogazione e per indirizzo politico.
Infine ai partecipanti all’incontro il documento, che va sotto il di “linee di indirizzo per il riordino del Sistema Sanitario Regionale” umbro, risulta sicuramente condivisibili nella premessa, ma le affermazioni seguenti propongono scelte quantitative e qualitative che ci sembrano poco motivate e che non affrontano tutte la criticità del Sistema regionale fra cui quelle rappresentate dal rapporto fra le Aziende sanitarie e le Asl.
Per tutte le cose dette, si pensa che si debba avviare, al più presto un percorso di confronto aperto e senza pregiudiziali affinché i territori della Regione possano essere protagonisti e sintesi delle riforme medesime.