Oikos Festival 2011, Fausto Bertinotti “Siamo alla morte della democrazia, la politica esca dai palazzi” - Tuttoggi.info

Oikos Festival 2011, Fausto Bertinotti “Siamo alla morte della democrazia, la politica esca dai palazzi”

Redazione

Oikos Festival 2011, Fausto Bertinotti “Siamo alla morte della democrazia, la politica esca dai palazzi”

Mar, 30/08/2011 - 10:33

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In un mondo in cui l’economia è dominata dalla finanza, il potere degli stati e dei parlamenti trasferito ai mercati e il sistema democratico sostituito da un sistema oligarchico, in cui sono sempre più in pochi a comandare, “stiamo assistendo alla morte della democrazia. La politica sta morendo nei palazzi e deve uscirne per rinascere a nuova vita”. Lo ha detto Fausto Bertinotti, già presidente della Camera ed oggi presidente della Fondazione della Camera dei Deputati, partecipando ieri sera presso la Rocca Baglionesca di Bastia Umbra ad un dibattito con l’assessore alla Cultura della Regione Umbria Fabrizio Bracco, nel quadro del programma di “Oikos Festival 2011”, in corso di svolgimento fino al 4 settembre ad Assisi e Bastia Umbra, per iniziativa della rivista “Oikos”. “La democrazia – ha detto Bertinotti di fronte ad una vasta e attenta platea di partecipanti, sollecitato dall’assessore Bracco in una inedita veste di conduttore/intervistatore – muore, perché muore il discorso dell’uguaglianza”. Negli ultimi venticinque anni – ha spiegato – si è assistito ad una progressiva “uccisione” della democrazia e ad uno “strangolamento” della politica da parte della finanza, e tutto un sistema di garanzie per i cittadini e i lavoratori è stato “demolito pezzo per pezzo”. Tutti i poteri, a qualsiasi livello, sono stati trasferiti ai governi, agli esecutivi, svuotando di senso e dignità parlamenti ed assemblee elettive e trasformandoli in una sorta di “enti inutili”, su cui convogliare l’ira della gente. Ma anche le oligarchie al potere, nel nome di una generalizzata politica “neo-autoritaria”, sono state a loro volta subordinate ad una potenza superiore, il mercato e la speculazione finanziaria.
L’obbligo del pareggio di bilancio, generatore di politiche recessive, è diventato il dogma, su cui impostare una politica puramente “ragionieristica”, in cui a pagare tagli e recessione, oltre alla perdita di diritti frutto di lunghe lotte sociali, sono – ha detto Bertinotti – “i sudditi, e non certo i padroni del vapore”.
Di qui la necessità, per Bertinotti, visto che l’attuale sistema politico “non ha alcuna forza” per uscire da questa situazione, di una “rivoluzione dal basso”, che sostituisca qualsiasi improbabile “riforma dall’alto”. Nella rottura consumatasi fra politica e società civile, l’attenzione deve spostarsi sui movimenti che si oppongono allo stato presente, recuperare gli “elementi extramercantili” che ancora esistono in questa società (“come – ha detto, rivolgendosi al pubblico – l’iniziativa di stasera e la vostra presenza qui”). “La politica – ha concluso – sta morendo nei palazzi, e deve uscirne per rinascere a nuova vita”.
“Occorre recuperare appieno il ruolo della politica – ha detto l’assessore Fabrizio Bracco, dicendosi animato (più che, come Bertinotti, dal “pessimismo della ragione”) dall’“ottimismo della volontà” – contro la sua degenerazione ‘ragionieristica’, che già s’incarnava – ha ricordato – in movimenti come ‘L’Uomo Qualunque’. Bisogna – ha aggiunto – ricostruire la società civile e riformare profondamente la politica”.

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