Il Comune tifernate scende al 13° posto (sui 15 esaminati) nella classifica del dossier 'Ecosistema Urbano Regionale 2022', il dato sulle auto è il peggiore di tutta l'Umbria | Allarmanti anche i numeri sul polveri sottili e produzione rifiuti
Città di Castello al 13° posto (su 15) nella classifica sul rapporto Ecosistema Urbano Regionale 2022, il più noto dossier nazionale realizzato da Legambiente (in collaborazione con il Sole24Ore e Ambiente Italia) relativo alle categorie ‘Aria’, ‘Acqua’, ‘Energia’, ‘Mobilità’, ‘Rifiuti’ e ‘Suolo’ di ogni singolo Comune.
Nel rapporto sulla regione Umbria – riguardante solo i 15 Comuni umbri con popolazione superiore ai 15.000 abitanti – il capoluogo tifernate scende addirittura di tre posizioni rispetto allo scorso anno confermando, nella sezione ‘Mobilità’, il primato negativo assoluto e non certo invidiabile di ben 81 auto ogni 100 abitanti (dato peggiore della regione), mantenendo piuttosto elevato anche il dato degli incidenti stradali (82 con 4 morti e 118 feriti). Più che auspicabile, a questo punto, è il Piano della Mobilità Sostenibile (ancora da attuare), nella speranza che riesca a metter mano al tema mobilità.
In miglioramento, ma pur sempre tra i peggiori, è anche il dato della qualità dell’aria per via delle polveri sottili soprattutto: ben 25 superamenti del limite di concentrazione per le PM10 nel corso dell’anno solare (Castello è seconda solo a Terni) e una concentrazione media di 17 µg/m³ di PM2.5 (peggio solo Narni e Terni).
Purtroppo anche la produzione di rifiuti resta tra le più elevate con oltre 600 kg di rifiuti urbani prodotti pro capite per residente (peggio solo Foligno), così come resta il valore più basso per la spesa pro capite per la tutela ambientale e lo sviluppo sostenibile al netto della spesa per rifiuti (Città di Castello è ultima con poco più di 15 euro).
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Tra i pochi dati positivi invece – come lo scorso anno – c’è quello della qualità dell’organico (solo l’1,3% di materiali non compostabili rilevati all’interno della raccolta dei rifiuti organici) e l’attività continuativa con il Patto dei Sindaci (punteggio massimo), la rete europea che unisce le amministrazioni per intraprendere politiche territoriali condivise per l’obiettivo 20-20-20: ridurre del 20% le emissioni di CO2, aumentare del 20% l’efficienza energetica e la produzione di energia da fonti rinnovabili entro il 2020.
“Questo trend negativo nell’ecosistema urbano, che influisce negativamente sul benessere dei cittadini del territorio, necessita di risposte immediate e concrete” ha detto la consigliera di Gruppo misto-Azione Luciana Bassini, annunciando un’interrogazione “in virtù della brutta escalation nella città tifernate. Occorrono piani fattivi di progettualità nell’interessamento dell’intero ecosistema altotiberino”.
[Nell’immagine dati, tabelle e grafici da legambienteumbria.it]