Anche al Polo museale dell’Umbria si festeggia l’8 marzo. Sia al Museo archeologico nazionale dell’Umbria (piazza Giordano Bruno, 10, Perugia) che al Museo archeologico nazionale di Orvieto (piazza Duomo, Orvieto), entrambi diretti da Luana Cenciaioli, si svolgeranno, in fatti, a cura dei volontari del Servizio civile nazionale, due visite guidate dedicate al ruolo della donna nella società etrusca.
In particolare, al museo di Perugia la visita si svolgerà alle ore 16 mentre l’appuntamento ad Orvieto è in programma alle ore 10.
A differenza delle donne greche, sottomesse alla dispotica volontà dei mariti, le etrusche erano istruite ed emancipate. Non solo godevano di assoluta parità con l’uomo ma condividevano comportamenti esclusivamente riservati a quel tempo alla componente maschile: bevevano vino, partecipavano ai banchetti, si occupavano di politica, avevano proprie opinioni, potevano assistere a spettacoli e giochi sportivi.
Il loro ruolo in famiglia non era di certo inferiore a quello dei mariti o dei fratelli e potevano trasmettere il proprio cognome ai figli, oltre possedere schiavi, essere titolari di attività e avere tombe con il proprio nome. Fu solo nell’ultima fase della storia etrusca e sotto l’influenza dei costumi greci che le donne etruche si videro ridurre la loro libertà.