64° DELLA LIBERAZIONE “MAI DIMENTICARE I VALORI DI LIBERTA’ E GIUSTIZIA ALLA BASE DELLA COSTITUZIONE” (Foto – Guarda chi c’era) - Tuttoggi.info

64° DELLA LIBERAZIONE “MAI DIMENTICARE I VALORI DI LIBERTA’ E GIUSTIZIA ALLA BASE DELLA COSTITUZIONE” (Foto – Guarda chi c’era)

Redazione

64° DELLA LIBERAZIONE “MAI DIMENTICARE I VALORI DI LIBERTA’ E GIUSTIZIA ALLA BASE DELLA COSTITUZIONE” (Foto – Guarda chi c’era)

Sab, 25/04/2009 - 19:32

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“Alla base della nostra Costituzione, dei valori e degli ideali che hanno ispirato i padri fondatori, c'è una parte della storia italiana che è nata, cresciuta e si è affermata con la Resistenza al nazi-fascismo”. Il consueto appuntamento in Piazza della Libertà per celebrare la Festa della Liberazione è stato, anche in questo 64° anniversario, un momento importante per ricordare ancora quanti, in giovanissima età, decisero di liberare l'Italia dall'occupazione nazi-fascista, sacrificando la propria vita per valori e ideali di libertà e di giustizia. La commemorazione, iniziata a Forca di Cerro e Colle Attivoli con le cerimonie davanti al monumento ai caduti, ha vissuto il suo momento pubblico alle 11 in Piazza della Libertà. Sul palco, insieme al sindaco Massimo Brunini, il Presidente dell'ANPI di Spoleto Giampaolo Loreti e il Presidente dell'UNUCI Gen. Franco Fuduli, presenti anche ieri mattina nel corso dell'incontro con gli studenti degli Istituti Superiori tenutosi al Complesso Monumentale di San Nicolò. Mantenere viva la memoria collettiva su quanto accadde nel nostro Paese durante il fascismo e, in particolare, tra l'8 settembre 1943 e il 25 aprile 1945, ossia dalla firma dell'armistizio fino alla definitiva liberazione dell'Italia. Ricordare per non dimenticare, ma anche per cercare di spiegare oggi, ai tanti che non ebbero la sventura di vivere quegli della storia italiana, di capire e comprendere quali furono i riferimenti culturali ed etici che portarono l'Italia a vivere oltre 20 anni di dittatura. “Non dobbiamo mai dimenticare – è stato ricordato nel corso dell'incontro di questa mattina – che Mussolini fu messo in minoranza solo l'8 luglio del 1943, ossia dopo oltre 20 anni di potere assoluto al governo del Paese, in un Italia incapace di reclamare e combattere per i propri diritti e totalmente assoggettata al potere assoluto di un unico uomo. Non lo dobbiamo dimenticare perché, farlo oggi, significherebbe abbandonare nuovamente quei principi democratici che, negli ultimi 60 anni, hanno reso possibile la nascita e lo sviluppo dell'Italia repubblicana”.


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