L’unione fa la forza anche in cucina e in tempo di Covid. Quattro ristoratori di Città di Castello, titolari di altrettanti locali storici del centro storico, invece che piangersi addosso o reclamare giustamente i propri diritti e chiudere i battenti, hanno deciso di costituire – per un periodo “prova” fino all’Epifania – un’unica attività all’interno di un solo ristorante, quello dei quattro con maggiori posti a tavola e possibilità di adeguato distanziamento e sicurezza per i clienti.
Ristoratori “moschettieri”
Una novità assoluta di “mutua assistenza” culinaria destinata a fare scuola e ad essere presa come esempio di determinazione e voglia di andare avanti nonostante le difficoltà. Da oggi (giovedì 10 dicembre), dunque, Giacomo Brunetti, Dimitri Boriosi, Sandro Castellani e Sara Bastianoni, hanno deciso di incrociare i “mestoli” in segno di sfida per affrontare una prova importante e rimettersi ai fornelli insieme per queste festività no-stop fino all’Epifania.
La sede dell’esperimento sarà il ristorante Accademia
Il ristorante Accademia-Hostaria di Giacomo Brunelli, in via del Modello, proprio sotto il campanile rotondo, è diventato per necessità il locale di tutti, anche degli altri 3 colleghi (titolari di trattorie e ristoranti nel cuore della città e tutti nel raggio di 300 metri distanza), che nel frattempo hanno abbassato le saracinesche e messo su casa e bottega nel locale del collega più ampio. Due di loro in cucina a preparare piatti della tradizione umbra, sempre con mascherina nel rispetto delle norme anti Covid, e gli altri due pronti ad accogliere i clienti, che potranno prenotare via mail o telefono un posto a tavola in sicurezza per pranzo.
“Unire le forze fino all’Epifania e…”
“Non avevamo altra soluzione, chiudere o prolungare l’agonia post-lockdown, attendere invano ristori insufficienti o inesistenti o tentare come abbiamo fatto di unire le forze e dare vita ad un’unica attività fino all’Epifania nel locale più grande e mcon aggiore possibilità di garantire il distanziamento a norma di legge – hanno dichiarato con orgoglio Giacomo, Dimitri, Sandro e Sara affiancati dai giovani collaboratori e familiari.
Fra noi non c’è mai stata rivalità, anzi, abbiamo sempre collaborato prima di questa emergenza e subito dopo cercato di restare uniti e andare avanti, con la speranza che prima o poi ne usciremo fuori e torneremo nei nostri locali a servire piatti della tradizione umbra e promuovere la nostra bellissima città, la sua arte, la sua storia
“Fino all’Epifania, a pranzo saremo aperti tutti i giorni, Natale, Capodanno, primo dell’anno compreso e chissà – concludono i quattro “moschettieri-ristoratori” – proseguiremo anche oltre questo periodo un esperienza unica che sta unendo e cimentando sempre di più amicizia e amore per il nostro lavoro”.
Il plauso di sindaco e assessore
Una iniziativa unica che potrebbe far scuola a livello nazionale, definita dal sindaco Luciano Bacchetta e dall’assessore al Commercio e Turismo Riccardo Carletti, “uno straordinario esempio di volontà, determinazione, resilienza e amore per la città messo in atto da persone che si sono rimboccate le maniche ed hanno deciso di unire le forze. Questa iniziativa, ne siamo sicuri, servirà ad attirare ancora di più l’attenzione su questi settori. Da Città di Castello un bel segnale, una bella storia, che in futuro potrebbe ripetersi anche per promuovere tutti assieme in unico grande ristorante della città le prelibatezze gastromomiche locali”.
La maxi affettatrice di tartufo
“Noi siamo qui – hanno rilanciato i quattro ristoratori – pronti a servire ed accogliere i clienti. Non molliamo”. A tenere a battesimo il varo di questa inedita alleanza ai fornelli, un esperto di prelibatezze agro-alimentari, Saverio Bianconi, imprenditore della lavorazione e commercializzazione di tartufi con la sua maxi affettatrice (la più grande del mondo), scovata per caso in un mercatino dell’antiquariato ed ora pezzo pregiato del suo personale museo delle tradizioni: ”Avanti ragazzi siamo tutti con voi e il tartufo sarà la vostra riscossa”.