Domani, lunedì 3 ottobre, è la “Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione”. “Il miglior modo di celebrare questa importante ricorrenza – afferma Vanda Scarpelli, segretaria della Cgil di Perugia – è costruire risposte all’altezza per quei migranti in fuga da guerre e povertà che il mare riescono ad attraversarlo senza morire. Per questo come sindacato vogliamo evidenziare le tante questioni aperte relative ai rifugiati e ai richiedenti asilo che interessano anche il nostro territorio. Nella sola provincia di Perugia – osserva Scarpelli – sono 2214 i rifugiati attualmente presenti, di cui 1140 nella città capoluogo. Si tratta di una presenza importante – continua la sindacalista – che necessita di una più efficace governance e di uno sforzo culturale collettivo per prevenire paure e separazioni”.
Secondo Scarpelli è dunque necessario “rafforzare i servizi di accoglienza, ma anche garantire specifiche azioni e strumenti soprattutto relativamente all’utilizzo dei servizi sanitari e sociali, quali ad esempio uno sportello per migranti nei centri antiviolenza per le donne”.
Uscendo poi dalla questione rifugiati, c’è un altro problema in questi giorni che preoccupa fortemente la Cgil: “Come ha già denunciato più volte l’Inca, il nostro patronato, c’è grande confusione tra i migranti rispetto all’ingiusta e illegittima tassa sui permessi di soggiorno, bocciata prima in Europa e poi dal Tar del Lazio, ma che il governo continua contro ogni logica a difendere”, spiega Scarpelli. “Dopo il ricorso dell’esecutivo che ha di fatto congelato la sentenza – prosegue Scarpelli – la questura di Perugia, come tutte le altre, avendo dovuto reintrodurre la richiesta della tassa, è in forte difficoltà, mentre i migranti si vedono di nuovo costretti a sborsare cifre consistenti e non dovute per vedersi concesso o rinnovato il permesso. I tutto – aggiunge Scarpelli – mentre permangono evidenti criticità dovute alla mancanza di organico all’interno degli uffici immigrazione della questura. Il nostro consiglio – conclude la sindacalista – per chi non ha particolare urgenza di rinnovare il permesso di soggiorno, è quello di attendere l’esito dell’udienza davanti al Consiglio di Stato, che si terrà il prossimo 13 ottobre, e che, si spera, potrà definitivamente sancire il superamento di questo odioso balzello”.