La Compagnia della Guardia di Finanza di Terni al termine di una verifica fiscale nei confronti di un esercizio del settore della somministrazione di alimenti e bevande di Terni, ha contestato al titolare l’avvenuto impiego tra il 2008 e il 2009, di 29 lavoratori irregolari, imposta sul valore aggiunto evasa per 35 mila euro e ricavi sottratti a tassazione per circa 350mila euro.
L’attività svolta dalle Fiamme gialle, è stata agevolata dal rinvenimento all’atto dell’apertura del controllo, di un manoscritto elaborato dal titolare dell’impresa, significativamente intestato “”Riepilogo nero in entrata e nero in uscita“.
Dall’esame, emergevano non solo le entrate relative a prestazioni non fatturate a clienti ovvero cessioni per le quali non era stato emesso il relativo scontrino fiscale, ma anche il dettaglio dei compensi dati fuori busta ai propri dipendenti per prestazioni di lavoro.
In tale ambito emergeva che l’impresa aveva corrisposto in nero a 29 dipendenti che si erano avvicendati presso l’impresa tra il 2008 e il 2009, circa 200mila euro, omettendo altresì l’effettuazione delle previste ritenute Irpef per circa 50 mila euro.
Gli importi percepiti irregolarmente dai dipendenti vanno da cifre intorno ai mille euro fino ad arrivare in un caso a oltre 70 mila euro corrisposti in 2 anni a un lavoratore e come tali completamente sottratti a tassazione: anche nei confronti di questi soggetti sarà avviata dalla Guardia di Finanza attività ispettiva per il recupero delle imposte evase sugli importi percepiti a nero.
Tutta l’attività svolta dalla G. di F., ha preso le mosse dalla contabilità nera rinvenuta ma è stata poi supportata dalla effettuazione di accertamenti bancari nei confronti del titolare dell’impresa che hanno confermato il panorama di evasione fiscale delineato.