E’ un sindaco di Gubbio “furioso”, quello che oggi è tornato a parlare degli sviluppi della vicenda assembramenti del 15 maggio.
Questa mattina, infatti, Filippo Mario Stirati ha spiegato passo passo, a stampa e cittadini, i contenuti dell’ordinanza “In materia di igiene e sanità pubblica concernente misure per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da covid-2019, con attivazione di sorveglianza sanitaria e isolamento domiciliare”, emanata ieri (domenica 17 maggio).
Il primo cittadino ha voluto confermare “un’azione molto dura, convinta e precisa, oltre ad un’applicazione ferrea della normativa sanitaria e degli aspetti penali che dovessero essere rilevati”.
Tuttora sono in atto le contestazioni da parte delle forze dell’ordine relativamente ai casi di violazione delle disposizioni anti covid, nei confronti cioè di chi ha creato assembramenti, violato il distanziamento, e di chi il 15 maggio “si è reso responsabile di azioni scellerate e nocive per la salute della comunità, oltre che di atti ancor più gravi con rilevanza penale”.
In tutta la premessa dell’ordinanza emanata Stirati ha invocato il “principio generale di precauzione”, di derivazione comunitaria: “un’indicazione fondamentale che viene dall’Europa, con tutta una serie di atti finalizzati a prevenire conseguenze nocive in materia ambientale e sanitaria. Principi ‘faro’ dell’attività di governo”.
A scopo precauzionale ho imposto la quarantena per chi non ha rispettato le misure anti Covid. Ho ordinato all’Usl Umbria 1 di attivarla (tramite sorveglianza sanitaria e isolamento domiciliare) nei confronti dei nominativi (decine e decine finora) comunicati dalle forze dell’ordine
“Abbiamo invitato le stesse forze dell’ordine a trasmettere le generalità delle persone. Deve essere un’azione rapida per evitare eventuali contagi ma anche per un dover istituzionale che dobbiamo alla stragrande maggioranza degli eugubini che si sono comportati bene nel pieno rispetto del nostro Patrono Ubaldo”.
Il sindaco, sulla scia dell’appello alla responsabilità da parte dell’Usl, ha poi invitato i cittadini che il 15 maggio non hanno violato le disposizioni ma si sono trovati coinvolti negli assembramenti, a sottoporsi volontariamente ai test sierologici che la Regione a messo a disposizione.
“Le persone interessate, invece, che sono sull’elenco delle forze dell’ordine è bene che se ne stiano isolati, prima ancora di ricevere atti ufficiali da parte dell’autorità sanitaria. Senza contare che si dovrebbero scusare con tutti noi per i loro comportamenti. Si assumano le loro responsabilità. Noi andremo avanti con grande decisione senza alcun cedimento”.
“Decine di lavoratori che operano sul versante umbertidese – ha riferito con rabbia Stirati – sono stati tenuti a casa dalle loro aziende a scopo precauzionale. Qui si è negato il diritto al lavoro e sono fortemente indignato che l’imbecillità di pochi abbia portato a questo. Farò di tutto per poter rimuovere questo problema perché questa è forse una delle conseguenze più negative e gravi della vicenda“.
“Con la presidente Donatella Tesei e le autorità sanitaria ci siamo detti che risolleveremo l’Umbria, non accettando questa classificazioni fatte da algoritmi che la collocano sullo stesso piano della Lombardia che ci fanno ridere e indignare”.
Per il prossimo weekend sono state annunciate disposizioni molto precise e “non sarà consentito alcunché di anomalo. Voglio ricordare che restano vietati assembramenti di persone in luoghi pubblici o aperti al pubblico e che non siamo ‘zona rossa’ perché abbiamo un solo caso positivo in tutto il Comune e dal 25 aprile eravamo addirittura Covid free. Non lo siamo e non vogliamo diventarlo“.