La postazione del servizio distaccato del 118 a Gubbio sparisce dal bando di gara per la gestione del trasporto sanitario: un fatto grave, al quale è opportuno porre rimedio il prima possibile
Con queste parole il consigliere regionale Andrea Smacchi (Pd) commenta il bando emanato dall’Azienda sanitaria Umbria 1, che prevede postazioni di 118 solo a Città di Castello e Umbertide. In merito a questa scelta il consigliere del Partito democratico ha annunciato la presentazione di un’interrogazione urgente alla Giunta, per conoscere “le motivazioni che sono alla base del mancato inserimento, tra quelle oggetto di bando di gara, della postazione del 118 a Gubbio e, soprattutto, quali azioni l’esecutivo di Palazzo Donini voglia adottare per garantire la continuità di tale servizio”.
“Siamo in presenza di un atto grave e ingiustificato nei confronti di un territorio che, nel corso del tempo, ha già fatto molto, con maturità e lungimiranza, nella riorganizzazione dei servizi“. Il riferimento è all’apertura di un ospedale comprensoriale tra Gubbio e Gualdo Tadino, tra i primi di questo tipo a nascere nella regione.
Ora però la maturità e la responsabilità vengono ripagate con un pugno di mosche. Si cancellano con un colpo di spugna 10mila firme che convinsero all’apertura del presidio del centro storico. Un servizio che, al di là delle polemiche strumentali, ha dato i suoi frutti con 1.292 visite nel solo 2015, di cui 136 in codice rosso
“Alla luce di questi numeri – continua Smacchi – e considerando la particolare conformazione del Comune di Gubbio, con la più grande superficie in Umbria e con frazioni che distano dall’ospedale anche 40 minuti, è
impensabile, per la sicurezza di cittadini e turisti, non prevedere il presidio del 118 in centro storico. Il mio impegno, sin da subito, andrà nell’ottica di garantire la sua continuità”.
Le strade percorribili, per Smacchi, sono due: l’estensione del servizio così come prevista dal capitolato di gara o la stipula di una convenzione tra l’Azienda sanitaria e le associazioni di volontariato che gestiscono il trasporto sanitario locale, per mettere in sinergia personale infermieristico Asl e mezzi e autisti delle associazioni”.