Di Ettore Magrini (*)
Nonostante le nostre forze non siano sufficienti, per il momento, a bloccare l’austerità, la precarietà e il restringimento dei diritti, dobbiamo cercare con l’informazione e la mobilitazione di frapporre ostacoli alla grande Finanza e a coloro che stanno facendo pagare il costo della crisi alle classi popolari.
Il governo Renzi, dietro la roboante elargizione degli 80 Euro, sta eseguendo i soliti dettami della troika (formata dall’Unione Europea, dalla Banca Centrale Europea e dal Fondo Monetario Internazionale). Nel “pacchetto lavoro” non vi è traccia di un grande investimento necessario per l’occupazione giovanile, non si fa alcun cenno all’istituzione di un reddito sociale per i disoccupati , mentre si aumenta ancora la precarietà e la possibilità di licenziamento.
L’ISTAT ci aggiorna che oltre 1.135.000 famiglie (450.000 in più dal 2011) non ha alcun reddito da lavoro: una condanna alla povertà diffusa per non voler prendere le risorse sulle grandi ricchezze e sulle rendite finanziarie.
In Umbria si registrano grandissime difficoltà di collocamento ad un lavoro dignitoso, tanti dipendenti non ricevono tutta la retribuzione e spesso sono costretti a rinunciare a diritti pur di mantenere il posto di lavoro.
Caparbia ed emblematica la resistenza che stanno opponendo i lavoratori dell’IMS- IF di Spoleto al tentativo della proprietà di imporre una riduzione dei diritti acquisiti. Senza un aiuto Istituzionale, in ritardo di due stipendi, i dipendenti stanno attendendo chiarezza sul futuro e le decisioni del Tribunale in merito al Concordato.
Nella ditta Novelli di Spoleto, con la dichiarazione della crisi aziendale, sono state messe alla porta lavoratrici che da una decina di anni prestavano l’attività in condizioni pesantissime (anche rimettendoci in salute). Grande è stato il disagio economico e sociale delle operaie che, oltretutto, hanno dovuto subire anche la beffa di essere discriminate quando la ditta ha proceduto, con criteri inspiegabili e non trasparenti, a nuove assunzioni.
Il 1° maggio sarà anche l’occasione per continuare la raccolta di firme delle “RSU contro la riforma pensioni Fornero” (approvata senza un adeguato contrasto da parte di CGIL-CISL-UIL). Il Coordinamento delle RSU ha fissato nel giorno 31 maggio il termine per la petizione e per un’assemblea nazionale dove verranno decise le iniziative e le mobilitazioni per conquistare una previdenza pubblica fondata su uno spirito solidaristico, che garantisca il diritto per tutti a pensioni eque.
La USB invita i cittadini a testimoniare l’opposizione alle ricette dell’UE e a partecipare al presidio in P.zza della Libertà a Spoleto che si terrà il 1° maggio dalle ore 10,00 alle ore 13,00.
(*) USB Regione Umbria