[themepacific_box color=”white” text_align=”left” width=”100%”] Alle ore 19.14 il presidente del consiglio comunale di Terni, Giuseppe Mascio, ha sciolto la seduta dell’assemblea dedicata alla vicenda che ha visto coinvolti il sindaco Leopoldo Di Girolamo e l’assessore ai Lavori Pubblici, Stefano Bucari.
Nell’ambito del dibattito, le minoranze hanno chiesto le dimissioni della Giunta che, al momento, sembra voler andare avanti nel suo operato politico, con il vicesindaco Francesca Malafoglia che ha assunto le funzioni del sindaco autosospeso. A conclusione della giornata nera del Pd ternano, due sono le notizie che riguardano il futuro della città: sindaco e assessore autosospesi dal Partito Democratico e volontà di proseguire nel mandato amministrativo della maggioranza che chiede “garantismo” e “rispetto del principio di innocenza” per le persone coinvolte nell’inchiesta della Procura.
Per quanto riguarda le cariche politiche, sindaco e assessore erano già stati sospesi dal Prefetto di Terni, Angela Pagliuca, così come reso da una nota di Palazzo Bazzani: “Il Prefetto di Terni, Angela Pagliuca, ha emanato il decreto previsto dall’articolo 11, comma 5, del decreto legislativo 31 dicembre 2012 n. 235 – cosiddetta legge Severino – relativo all’accertamento della sussistenza della causa di sospensione dalla carica di sindaco di Terni del dottor Leopoldo Di Girolamo. Analogo provvedimento è stato adottato nei confronti dell’assessore ai lavori pubblici, signor Stefano Bucari. Ai sensi dell’articolo 53, comma 2, del decreto legislativo 18 agosto 2000 numero 267 – Testo Unico delle Leggi sull’ordinamento degli Enti Locali – il viceesindaco sostituisce il sindaco”.[/themepacific_box]
[themepacific_box color=”white” text_align=”left” width=”100%”] Intorno alle 17.30 è arrivata la notizia che era nell’aria da qualche ora. Il sindaco Leopoldo Di Girolamo e l’assessore ai Lavori Pubblici, Stefano Bucari, si sono autosospesi dal PD: “Anche questa decisione – comunicano il segretario regionale del Pd Umbria Giacomo Leonelli, il segretario provinciale del Pd di Terni Carlo Emanuele Trappolino e il segretario comunale del Pd di Terni Jonathan Monti – qualifica la serietà e la correttezza degli uomini, prima ancora che degli amministratori. Siamo fiduciosi che a seguito di un auspicabile rapido chiarimento delle loro rispettive posizioni con le autorità competenti, essi possano presto tornare a far parte pienamente e attivamente della nostra comunità di partito”.
Nel frattempo tutte le forze politiche di minoranza chiedono con vari atti che si faccia un passo indietro e che la giunta si dimetta dal governo della città.
A conclusione del dibattito l’intervento del vicesindaco Francesca Malafoglia: “Con riferimento alle vicende giudiziarie in corso, che hanno trovato ampio visibilità nei mezzi di comunicazione, senza ovviamente entrare nel merito delle attività della magistratura, che come tutte le istituzioni va rispettata, in qualità di vicesindaco, esclusivamente per dovere istituzionale, qualora la maggioranza del consiglio comunale lo ritenga opportuno, in ottemperanza al Testo Unico degli Enti Locali art. 53 comma 2, che prevede che il vicesindaco sostituisca il sindaco, in caso di assenza o di impedimento temporaneo, mi accingo a dare la disponibilità a svolgere le attività operative volte a garantire i servizi pubblici ed il funzionamento complessivo dell’ente, onde evitare la sospensione o l’interruzione degli stessi.
Voglio precisare con estrema chiarezza che tale ruolo vicario è limitato temporalmente agli sviluppi degli approfondimenti giudiziari in corso e all’impedimento temporaneo personale del sindaco. Opereremo in questo breve lasso di tempo in stretto e continuo contatto con il consiglio comunale, massimo organo di rappresentanza civica, democraticamente eletto.
La mia disponibilità è altresì dettata da quello spirito di servizio che ancor di più deve essere enunciato in circostanze del genere. Comprendo l’amarezza e il disorientamento che in queste ore possono palesarsi, ma ribadisco anche la mia personale convinzione che a partire dal sindaco Di Girolamo e dall’assessore Bucari ci saranno le condizioni per chiarire ogni aspetto della vicenda e la legittimità dell’operato amministrativo.
Comprendo il ruolo delle opposizioni, chiedo esclusivamente il rispetto delle condizioni personali di una vicenda così dirompente, così come chiedo il rispetto del principio di innocenza che è dovuto a tutti coloro che sono interessati da azioni giudiziarie in divenire
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[themepacific_box color=”white” text_align=”left” width=”100%”] Alla ripresa della seduta, quando la parola è passata al capogruppo del Pd, Andrea Cavicchioli, i lavoratori delle cooperative e altri cittadini presenti in aula, hanno iniziato una dura contestazione, tanto che Cavicchioli non ha potuto finire il suo intervento. Ancora una volta, i nervi sono saltati a Sandro Piccinini, che si è fatto strada tra i banchi dell’emiciclo per raggiungere i contestatori. Provvidenziale l’intervento delle forze dell’ordine che hanno evitato il contatto tra il consigliere e il pubblico. Al momento l’assemblea è stata sospesa. – VIDEO [/themepacific_box]
[themepacific_box color=”white” text_align=”left” width=”100%”] Alle ore 15.50 la seduta è stata sospesa per la conferenza dei capigruppo, che dovrà dare indicazioni su come proseguire l’assemblea. Probabilmente, dopo la pausa, sarà il vicesindaco Francesca Malafoglia a prendere la parola per le dichiarazioni politiche dopo l’assunzione delle deleghe di Leopoldo Di Girolamo. Nel frattempo, un lavoratore delle cooperative si è lasciato andare ad uno sfogo attaccando la Giunta, gridando “Col lavoro non si gioca”- VIDEO [/themepacific_box]
La lunga giornata della politica ternana, dopo l’arresto del sindaco Di Girolamo e dell’assessore ai Lavori Pubblici di Terni, Stefano Bucari, inizia oggi nella sala consiliare di Palazzo Spada, in uno stato di tensione generale.
Oltre alla seduta che si preannuncia infuocata, a rendere più incandescente l’atmosfera c’è la presenza di alcuni lavoratori delle cooperative i quali presidenti sono stati interessati dalle misure di interdizione disposte dalla Procura di Terni, ai quali si sono aggiunti anche alcuni esponenti di Casapound.
Numerosi gli agenti di Polizia per una sala blindata, dove, a breve, iniziaerà la discussione degli atti politici relativi alla vicenda “Operazione Spada”. La giornata politica è già iniziata questa mattina con il corteo laico di Salvini, venuto a Terni proprio per commentare la vicenda.