Cronaca

Arresto sindaco di Terni e assessore, “rischio reiterazione” | Domiciliari chiesti anche per un terzo

Mentre i legali sono al lavoro per l’analisi delle 40 pagine di ordinanza con la quale sono stati disposti gli arresti domiciliari per il sindaco di Terni Leopoldo Digirolamo e per l’assessore Stefano Bucari è stata già fissata a giovedì la data per gli interrogatori di garanzia.

Un fulmine a ciel sereno

La notizia dei domiciliari ha colto di sorpresa tutti, era infatti noto come la Procura avesse recentemente richiesto una proroga delle indagini ed è proprio in questa fase che sono stati disposti gli arresti. “Insolito in effetti”, il commento del penalista, del resto nessun provvedimento era stato emesso all’indomani o contestualmente al blitz interforze di pochi mesi or sono, quando Terni ed il suo esecutivo balzarono già allora alle cronache nazionali per le 16 iscrizioni al registro degli indagati. Sarà l’occasione per il mio assistito di chiarire definitivamente la sua posizione al Gip – accenna un commento il legale avvocato Attilio Biancifiori Del resto era già stata ampiamente manifestata volontà collaborativa e a più riprese avevamo chiesto interrogatorio che non c’è mai stato”.

Tra le esigenze cautelari ravvisate dal Gip ci sarebbe il “pericolo concreto di reiterazione”,

e ricordiamo che le ipotesi di reato riguardano la gestione degli appalti che secondo la procura avrebbe favorito tramite “spacchettamento” degli importi delle gare per aggirare, in maniera fraudolenta, le normative europee sulla gestione degli appalti. Ma su questo punto è chiarissimo il comunicato che proprio poche ore dagli arresti è stato emesso dalla Procura a firma procuratore capo Alberto Liguori.

Gli arresti richiesti erano tre

E sempre da indiscrezioni si apprende come gli arresti invocati in realtà fossero tre e che una richiesta di domiciliari è stata rigettata e quindi non eseguita. Mentre è confermata l’interdittiva per due operatori delle cooperative. Anche in questo caso si tratta di una misura cautelare che “congela” la capacità dei soggetti interessati e delle loro collegate a partecipare a gare pubbliche. Qui la questione è tutta capire e decisamente spinosa si configurerebbe nel caso in cui questi soggetti siano già affidatari di servizi tramite appalto. In questa condizione, ma è solo un’ipotesi, potrebbe essere nominato un commissario.

Impedimento

Da qualche ora il vicesindaco di Terni Francesca Malafoglia è ufficialmente detentrice dei poteri di sindaco facente funzione. Nessun passaggio di deleghe ma semplicemente l’applicazione della normativa sul testo unico degli enti locali nei casi di impedimento. Su questo punto è da poco terminata conferenza stampa Palazzo Spada.