Due grandi scrittori italiani hanno chiuso la quarta giornata degli Incontri di Paolo Mieli, in corso di svolgimento nell’ambito del Festival dei 2Mondi di Spoleto. Niccolò Ammaniti ed Emanuele Trevi hanno parlato di sé e del loro universo personale e letterario con il grande giornalista. “Sono arrivato a metà degli anni novanta – racconta l’autore di “Io non ho paura” -, quando sembrava che la letteratura fosse finita con De Carlo e prima ancora con Calvino. Non era così. Io mi sono molto divertito a scrivere, soprattutto quando ero più giovane. Ora che è un vero e proprio lavoro, faccio più fatica”. “Io – spiega Trevi – ho iniziato nella critica letteraria e scrivo ancora abitualmente sui giornali. Per me un articolo è un libro corto e un libro è un articolo lungo. Tutte le idee che mi sono venute hanno un germe in un articolo”.
Figli entrambi di figure note nella cura del cervello, lo psichiatra Massimo Ammaniti e lo psicoanalista junghiano Mario Trevi, i due scrittori hanno dovuto fare i conti con il confronto con la figura paterna. “Da bambino – confessa il primo – non riuscivo proprio a capire che mestiere facesse. Poi, dopo l’adolescenza, avendo un padre che mi sembrava non mi capisse, decisi di interessarmi a qualcosa che non avesse nulla a che fare con la psiche e mi iscrissi alla facoltà di biologia”. Una difficoltà condivisa da Emanuele Trevi: “Cercavo sempre di raccontare i miei sogni a mio padre. Lui ci lavorava ogni giorno, ma sembrava non voler ascoltare i miei”.
Nessun eccesso di modestia da parte di Niccolò Ammaniti quando parla del futuro: “Credo che tra cento anni verrò ricordato per i libri che ho scritto, in particolare per “Io non ho paura” e “Ti prendo e ti porto via”. E mi sorprendo a scoprire che i miei libri, nati per raccontare i generi che più mi interessavano, sono oggi molto spesso libri consigliati agli studenti”.
Gli Incontri di Paolo Mieli sono il format pensato dal gruppo Hdrà per il Festival dei 2Mondi di Spoleto che vede alternarsi, in tre fine settimana, grandi nomi della cultura, dell’economia, della politica e delle istituzioni. Fino al 5 luglio il gruppo Hdrà presenta, nel giardino di Palazzo Campello a Spoleto, una collezione di opere dell’artista Valeria Catania dal titolo “Chirurgia Plastica”.