Polizia provinciale, ancora incertezza sul destino di 95 agenti - Tuttoggi.info

Polizia provinciale, ancora incertezza sul destino di 95 agenti

Redazione

Polizia provinciale, ancora incertezza sul destino di 95 agenti

Bertini chiede incontro con Provincia e Regione |Il bilancio dell'attività
Gio, 28/01/2016 - 17:13

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C’è ancora forte incertezza sul destino dei dipendenti della polizia della Provincia di Perugia. A voler fare chiarezza è stato anche il presidente della Commissione consiliare Bilancio-Affari generali, Roberto Bertini, che ha chiesto un incontro urgente con i vertici di Provincia e Regione. In Commissione era presente anche il dirigente provinciale Michele Fiscella, che ha fatto il punto sia sulle tappe normative che sul bilancio dell’attività del Corpo.

Ad oggi il nodo da sciogliere riguarda la destinazione puntuale dei 95 agenti poiché non si conoscono con precisione i numeri di quanti devono rimanere in capo alla Provincia, quanti andranno in Regione e quanti altri ancora nei Comuni o in altri enti. L’unica cosa certa, al momento, è la loro presenza nel portale nazionale voluto dal Ministro Madia e che desta molte preoccupazioni tra i lavoratori. La riunione della Commissione è servita anche a fare chiarezza sul numero degli agenti che risulta in eccesso, vista la dimensione e il numero degli abitanti della provincia di Perugia. Ma, come ha tenuto a sottolineare il presidente Bertini, “la tipicità della nostra regione è che pur essendo di piccole dimensioni, si hanno numerosi beni da vigilare e mantenere. Se ancora oggi – ha detto – abbiamo una qualità dell’ambiente buona lo si deve anche all’attività di controllo che vi è stata svolta da parte di tutti i soggetti preposti”.

E per dare un’idea dei numeri Fiscella ha spiegato come la superficie territoriale della provincia con oltre 63 mila kmq ed articolata in 59 comuni sia tra le più estese d’Italia e vede la presenza di cacciatori, pescatori, raccoglitori di funghi e cercatori di tartufi. Riguardo l’aspetto faunistico-venatorio ci sono 6 parchi naturali, 10 oasi di protezione, 36 zone di ripopolamento e cattura, 61 aziende faunistiche-venatorie ed agri turistiche venatorie, 400 allevamenti di selvaggina di vario tipo per un’utenza potenziale di circa 20 mila cacciatori residenti a cui si aggiungono quelli provenienti da altre regioni. Relativamente alla tutela della fauna ittica e disciplina della pesca abbiamo 65 zone di protezione e frega, 8 zone di pesca a regolamento specifico, 13 campi di gara pesca sportiva.

Il primo dato che andrebbe posto in essere – ha detto il consigliere Floriano Pizzichini – da un punto di vista politico è riallineare l’opinione pubblica per quanto riguarda i dati reali per le esigenze del territorio”. Pizzichini poi è tornato sulle cifre relative alla spesa per il personale che dovrà rimanere in capo ai nuovi enti di Area Vasta del 50 per cento. “I 508 dipendenti – ha continuato – sono un numero che è dato dal taglio del costo del personale ma è ovvio che vi sono dei quadri che pesano più di altri. E allora si può ragionare sul numero dei dirigenti. Si tratta di una valutazione politica che spetta alla Provincia fare. Se una riorganizzazione prevedesse uno snellimento delle figure apicali si potrebbe riassorbire un numero di agenti maggiore”.  Di responsabilità di Provincia e Regione ha parlato anche il consigliere Giampiero Panfili per il quale “la mancanza della graduatoria per il trasferimento del personale che deve stilare la Provincia avrà come conseguenza un aggravamento del bilancio. Mentre la Regione dal 1 dicembre 2015 non ha rispettato le deleghe relative al servizio della polizia provinciale. deve finire questo clima di galleggiamento – ha sottolineato -. La cosa grave è che non si fanno più i controlli, ed ecco che serve un’azione forte di tenere aperto un tavolo con i soggetti interessati per risolvere la questione”.

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