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Ludopatia, anche sale scommesse lontano da scuole | Come cambia la legge regionale

Redazione

Ludopatia, anche sale scommesse lontano da scuole | Come cambia la legge regionale

Passa la proposta di modifica in Commissione | Per i Comuni possibilità di predisporre limitazioni orarie
Gio, 23/02/2017 - 20:14

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Via alla proposta di legge in Regione Umbria per la modifica delle Norme per la prevenzione, il contrasto e la riduzione del rischio della dipendenza da gioco d’azzardo patologico. 5 i voti favorevoli in Commissione a Palazzo Cesaroni (Casciari, Guasticchi, Solinas-Pd, Rometti-Socialisti, Carbonari-M5S) e 2 astenuti (Nevi-FI, De Vincenzi-Rp).

L’iniziativa legislativa prevede l’equiparazione tra le sale da gioco e le sale scommesse, sottoponendo anche queste ultime ai limiti previsti relativamente alla distanza (500 metri) da luoghi sensibili come scuole, centri di aggregazione giovanili e luoghi di culto. “Obiettivo importante – ha rimarcato Casciari – è quello di fornire alle Amministrazioni locali ulteriori strumenti per fronteggiare con tempestività e certezza i rischi provenienti dal proliferare anche sul territorio regionale di luoghi dediti ad attività riconducibili al gioco d’azzardo”. La proposta di modifica prevede il coinvolgimento dei gestori delle sale scommesse nei percorsi di formazione obbligatoria per le sale da gioco e introduce la diffusione di materiale informativo sul rischio del gioco patologico anche nelle sale scommesse.

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Un fatto che potrebbe avere importanti ripercussioni su quanto sta accadendo anche a Porta Pesa, a Perugia, dove a breve potrebbe aprire una sala scommesse a poca distanza da diverse scuole. La cittadinanza, insieme ai comitati del quartiere, a Libera Umbria e ad alcuni rappresentanti politici del Comune di Perugia, avevano al loro volta espresso un forte dissenso. Ora l’approvazione delle modifiche di legge dovrebbe cambiare il percorso.

Casciari, indicata come relatore unico in Aula, ha spiegato che “la modifica proposta va ad armonizzare il testo regionale alla luce della più recente giurisprudenza in materia”, ricordando che “la sentenza del Consiglio di Stato del dicembre 2016 ha parificato l’attività di gestione delle scommesse lecite a quella svolta nelle sale da gioco. In base a tale sentenza le attività delle sale scommesse e quelle delle sale gioco sono da considerarsi paritetiche dato che entrambe le attività possono essere fonti di rischi di diffusione della ludopatia. Si riconferma che ai fini della tutela della salute le legislazioni regionali in materia possono assoggettare e regolamentare le distanze minime dai luoghi sensibili, condizione indispensabile per l’autorizzazione e l’apertura anche delle sale scommesse”.

E’ stato inoltre approvato con 6 voti favorevoli (Casciari, Guasticchi, Solinas-Pd, Rometti-Socialisti, Carbonari-M5S, De Vincenzi-Rp) e un astenuto (Nevi-FI) un emendamento di Andrea Smacchi (Pd) concernente la possibilità, per i Comuni, di disporre limitazioni orarie all’esercizio del gioco tramite appositi apparecchi posizionati all’interno delle sale da gioco, delle sale scommesse, degli esercizi pubblici e commerciali, dei circoli privati e dei locali in cui vi sia offerta di gioco lecito con vincite in denaro.

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