Cronaca

Asili nido, patrocinio e documenti negati: consiglio infuocato | Opposizione e Omphalos all’attacco

Un consiglio comunale ad alta tensione e il giorno dopo, martedì, una conferenza stampa al vetriolo. A palazzo dei Priori, oltre a consiglieri e giunta al completo, durante la seduta di lunedì con il question time anche le insegnati degli asili nido di Perugia e una rappresentanza di Omphalos. Temi caldi che, oramai più di una settimana, continuano a rimbalzare da un consiglio all’altro le situazioni degli asili comunali e del ritardo nelle iscrizioni, oltre che alla delicata questione sicurezza di alcni edifici, e il patrocinio revocato al gay pride di Perugia.
Sulla questione asili, il sindaco Romizi si è scusato con i cittadini: “C’è una concessione in scadenza in 4 strutture (Magnolia, Anatroccolo e Lilliput e Kilipupu). Non è più possibile però secondo le nuove norme, utilizzare la concessione diretta, ma è necessario ricorrere all’appalto con regole diverse“. In sintesi: Lilliput ha bisogno di interventi, ma secondo l’assessore Waguè, mantiene livelli minimi di sicurezza, non ci saranno quindi nuove iscrizioni e si concluderà il ciclo dei sei bambini che restano. “Nessuna struttura comunale verrà chiusa” ha concluso.
Sul patrocinio negato, invece, il primo cittadino ha detto “”E’ stata una decisione molto complessa – ha commentato – presa per abbassare i toni e riportare il dialogo tra due parti della città“. Ma la risposta non ha convinto i consiglieri di opposizione, cosi come non sono piaciute le motivazioni che hanno portato alla mancata trascrizione dell’atto di nascita di Juan, il bimbo nato in Spagna da due mamme perugine. L’amministrazione, in sintesi, avrebbe eseguito il parere negativo espresso dalla prefettura.

Sulla trascrizione dell’atto di nascita di un bambino figlio di due mamme di Perugia ma nato in Spagna c’è polemica. Una conferenza stampa indetta dai consiglieri del Movimento 5 Stelle Cristina Rosetti e Stefano Giaffreda e Sarah Bistocchi del Pd per smentire la verità ufficiale di Romizi sulla trascrizione.

C’è una parte della vicenda che il sindaco avrebbe omesso di raccontare, in consiglio comunale – spiegano le opposizioni– . L’avvocatura di palazzo dei Priori aveva consigliato, in autotutela, di trascrivere l’atto di nascita del bambino“. Minore che, ricordiamolo, ancora oggi è bloccato in Spagna senza documenti. “A suffragio di questa tesi – continuano i consiglieri – anche una recente sentenza della corte di Cassazione, poi ribadita da altri tribunali. Ma il Comune ha intrapreso un’altra strada”.
Quello che si è ottenuto, secondo la consigliera grillina Rosetti, è un atto gravemente discriminatorio nei confronti del bambino. “Il problema è che il primo cittadino Romizi si nasconde dietro a degli scudi. Anche il parere della Prefettura si presta a delle critiche. Anche coloro che la pensano diversamente sulla fecondazione deve arrendersi di fronte al diritto del bambino“.
Alla conferenza stampa c’erano anche i rappresentanti di Omphalos, Riccardo Strappaghetti (sportello legale) e il presidente Stefano Bucaioni che lancia un attacco politico bei confronto del sindaco: “Romizi si dimetta.