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Zuccherificio, game over / Foligno “dice no” a progetto Aulenti e 100milioni di Coop / Ft

Carlo Ceraso
Il progetto di Gae Aulenti sull’ex zuccherificio di Foligno è definitivamente tramontato. A mettere la parola fine alla querelle, con conseguenze neanche tanto facilmente immaginabili, è stato il sindaco Nando Mismetti che questo pomeriggio si è presentato in consiglio comunale ritirando a sorpresa la propria mozione, quella con cui proponeva un ulteriore confronto alla proprietà dell’area per i lavori di riqualificazione.
L’affondo del sindaco – Mismetti ha deciso di reagire in questo modo alla lettera aperta inviata tre giorni fa dal Comitato di sorveglianza di Coop Centro Italia che aveva posto un ultimatum alla Giunta e al Consiglio comunale: un ulteriore rinvio sulla decisione del nuovo progetto (fermo da tre anni) e la cooperativa venderà l’area e le relative concessioni. La decisione della cooperativa peraltro segue di due mesi l'appello lanciato a dicembre.

Il primo cittadino ha definito l'ultima missiva “inaccettabile nel merito e nel metodo”. Poi ha annunciato il ritiro del proprio atto: “la mozione da me presentata ha una precondizione: l’area, Prg vigente, il piano attuativo con la convenzione del 2005. Qualsiasi nuova ipotesi deve avere la condivisione di tre parti: il Comune, la proprietà e il coinvolgimento della città. Le dichiarazioni della proprietà che fanno riferimento alla propria indisponibilità a sedersi per avviare un percorso fa venire meno la mozione stessa che dunque ritiro”. “Esprimo stupore per quanto dichiarato da Raggi (Giorgio, presidente Coop C.I., n.d.r.) che ha ricoperto il ruolo di sindaco, ma forse sarà il vento dell’antipolitica. E’ mio dovere salvaguardare la dignità, l’autonomia e la libertà di pensiero: Foligno è una città di uomini liberi e ogni cittadino deve essere garantito e avere gli stessi diritti e doveri. Chi è chiamato a rappresentare i cittadini deve avere innanzitutto il compito e il dovere di tenere le istituzioni lontane da ogni possibile equivoco e dubbio sull’indipendenza delle stesse. Per quanto mi riguarda, anche se con limiti ed errori, la mia indipendenza è netta e senza equivoci: questo lo devo a tutti i cittadini e a me stesso e la scelta di aver sempre svolto la mia professione mi dà la forza di garantire tutti”.

Resta da capire perché il sindaco, ancora ad ottobre scorso, nel corso di un incontro pubblico, avesse annunciato una decisione di lì a un mese. Data destinata ancora a slittare se fosse stata presentata e approvata la mozione odierna. Il primo cittadino non si è fermato a questo, anzi ha affondato il colpo: “la proprietà non presenti alibi, vedremo la sua coerenza. Innanzitutto realizzi quanto sottoscritto nel 2005 e concluda l’iter del progetto per la viabilità e la parte finale delle previsioni consegnando le opere di urbanizzazione senza ostacolare quanto già stipulato. La città deve sapere: spetta solo alla proprietà dare il via ai lavori. Non si giochi con la verità: è chiaro a tutti, soprattutto alla città, che la ripresa dei lavori è solo una scelta della proprietà che, come è giusto, deve assumere tutte le decisioni e le responsabilità. Gli investimenti e la possibile occupazione non sono messi in discussione, con quanto già approvato. E la possibilità di nuovi scenari non mette in discussione nulla. Al di là di tutto, il sindaco e il Consiglio comunale certamente saranno sempre disponibili se la proprietà ripenserà le sue determinazioni e riprenderà il percorso avviato”.
Il dibattito – subito dopo il suo intervento è stata la volta dei consiglieri. Fra i più pungenti gli interventi dei capigruppo Riccardo Meloni (Forza Italia) e Stefania Filipponi (Impegno civile) che hanno accusato Mismetti di aver avallato il progetto in occasione della sua presentazione ufficiale a Palazzo Trinci, alla presenza del compianto architetto Aulenti: “Per quale motivo non sarei dovuto andare alla presentazione del progetto di Gae Aulenti? Se avete scambiato la mia presenza per una condivisione, avete fatto i conti sbagliati. Sono solo andato a portare il saluto a nome della città in un evento concordato e programmato insieme, rientra pienamente nel diritto dovere di attuare la cosiddetta urbanistica partecipata”. Non è proprio così; il sindaco sembra ricordare male. Basta infatti leggere le cronache del tempo quando, proprio in quella occasione, ebbe modo di affermare che “la città aspetta da decenni l’intervento nell’area dell’ex zuccherificio. Questo progetto guarda alla storia passata della città, all’innovazione e dà speranza per il futuro. Il Parco delle Scienze e delle Arti dovrà diventare un punto di attrazione a livello interregionale…grazie alla Coop Centro Italia e all’architetto Aulenti, la città di Foligno sarà in grado di riconquistare il posto di primo piano che si merita. Con questo progetto la città pone le basi per un futuro diverso, d’altra parte non era più possibile permettersi un’area in tali condizioni di degrado”. Era il 15 marzo 2012 (leggi qui).

Game over – la partita sembra conclusa. Difficile ipotizzare come andrà a finire. Improbabile che la Coop possa tornare sui suoi passi, vista la delibera adottata dal Consiglio di sorveglianza. E chissà quali tempi occorreranno e chi sarà disposto ad investirvi decine di milioni di euro su un Prg che, volenti o nolenti, è già ‘vecchio’ di 14 anni. Di sicuro il Parco delle scienze è stato solo un sogno.
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