Dopo il primo giorno di lavoro, e l’insediamento nell’ufficio del sindaco che fu di Mismetti, il nuovo primo cittadino Stefano Zuccarini è già alle prese con il delicato puzzle della composizione della giunta comunale.
Alcuni paletti sono pressoché assodati, come l’ingresso di Marco Cesaro, leader di Fratelli d’Italia per il quale nelle stanze perugine si vocifera un ruolo da vicesindaco; Riccardo Meloni di Forza Italia e Lorenzo Schiarea della lista civica Più in Alto.
In quota Lega c’è da sciogliere un nodo: Decio Barili è risultato il più votato dei salviniani e dell’intera coalizione di centrodestra, ma il punto di riferimento leghista a Foligno è il segretario comunale Riccardo Polli, giunto al secondo posto nella classifica uscita dalle urne.
Zuccarini, oltre ai posti in giunta ha comunque a disposizione anche il ruolo, niente affatto secondario quanto strategico, della presidenza del Consiglio comunale. Anche perché, per il resto ci sono anche rispettare le quote rosa e tre poltrone spettano alle donne, tra le quali una sarà chiamata in giunta dall’esterno.
Il primo Consiglio Comunale potrebbe essere convocato intorno al 27 giugno, anche se le tempistiche di legge prevedono qualche giorno in più: dopo l’insediamento della massima assise cittadina e della nuova giunta, la prima riunione sarà convocata – come promesso – a Colfiorito e poi in Valmenotre e Sant’Eraclio.
Tra i primi a contattare Zuccarini nel suo primo giorno di lavoro a Palazzo Comunale, il vescovo monsignor Gualtiero Sigismondi.
“Mi ha fatto davvero tanto piacere – dichiara – un colloquio molto importante e un gesto particolarmente gradito, lo ringrazio pubblicamente”.
Tra l’altro, uno delle prime cose fatte appena preso possesso dell’ufficio è stato quello di far ricollocare il crocifisso.
“Mi è sembrato un gesto normale e naturale farlo – sottolinea – non ci vedo una notizia, tantomeno di rilievo”.
Il primo discorso ufficiale, venerdì sera in piazza della Repubblica sul palco dell’Ente Giostra della Quintana. “Intendo fare un discorso a tutti i folignati – anticipa – sarà un invito alla concordia, in pieno spirito quintanaro anche perché è proprio la tematica scelta per questa edizione. Serve il clima di una campagna elettorale pesante e pensare a lasciarsi tutto alle spalle per iniziare a lavorare insieme per la città”.
Il neo sindaco di Foligno vuol dare alcuni segnali concreti già entro settembre: dalla sistemazione dei bagni pubblici, alla collocazione del monumento a San Francesco in piazza della Repubblica, all’installazione di una pensilina difronte alla caserma, per accogliere degnamente chi viene in città per i concorsi.
“Dobbiamo istituire una squadra manutenzioni che giri tutto il territorio comunale, tutti i giorni – rilancia – ed avere tolleranza zero su decoro pubblico e pulizia”.
Zuccarini vuole aprire un asse diretto tra Foligno e Roma, con il Governo ed il Parlamento, per affrontare grandi temi come infrastrutture e lavoro: dallo Svincolo di Scopoli, alla variante nord e sud con il ponte sul Topino, sino al rilancio delle ex Grandi Officine.
Dall’altra parte, anche Luciano Pizzoni è pronto a mettersi al lavoro, anche se in un’esternazione, oltre a ringraziare tutti coloro che gli sono stati a fianco per promuovere il progetto della campagna elettorale, arriva a scusarsi con i cittadini per non essere riuscito nell’intento.
”Sono passati poco più di tre mesi da quando mi è stato chiesto di mettere a disposizione la mia candidatura. Un periodo breve che ha cambiato la mia vita, penso per sempre. Alcuni cardini restano intatti e li indico ai tantissimi giovani che mi hanno accompagnato in questo intenso percorso: l’integrità morale, l’impegno, la semplicità, l’ascolto, il rispetto per tutti anche per gli avversari. Resta un cardine assoluto: la mia famiglia che mi è stata vicina in questo momento difficile”.
“Grazie a tutte le persone che mi hanno accompagnato – conclude Pizzoni – e ai tantissimi che hanno creduto nel progetto ampio di innovazione e sviluppo per Foligno. A tutti chiedo scusa per non essere stato capace di farmi capire dagli altri che non ci hanno creduto”.