Intervista a tutto campo del sindaco di Foligno, ormai a metà legislatura. Apertura a Spoleto per l'integrazione degli ospedali
Personale, progetti e sanità. Il sindaco di Foligno, Stefano Zuccarini, a Guercio fa il punto della legislatura folignate, giunta a metà, dopo due difficili anni di pandemia.
Amministrazione poco fortunata
“La mia amministrazione – dice – è stata poco fortunata, trovandosi di fronte ad una emergenza pandemica mai vista. Ci siamo trovati a far fronte a nuove necessità attraverso buoni pasto e pacchi viveri. Nonostante questo non abbiamo mai mollato e abbiamo portato avanti il nostro programma con risultati per i quali ringrazio la mia squadra, ma anche tutta la macchina comunale“.
La pandemia mondiale e Foligno
“Non abbiamo mai smesso di lavorare e abbiamo portato avanti le nostre iniziative e le nostre manifestazioni. La pandemia è stata peggiore del terremoto. Quest’ultimo colpisce solo una parte di terreni e gli altri sono in grado di aiutarti – spiega Zuccarini – mentre la pandemia mondiale mette tutti nelle stesse condizioni e impedisce alle amministrazioni di andare avanti nella progettualità“.
Le necessità di personale
Quanto alle opportunità che ci sono e ci saranno: “I bandi vinti per Pnrr e scuole indicano un buon lavoro fatto dagli uffici. Ora la sfida è realizzarli, ma per farlo serve personale. La sfida del governo sarà dotare i comuni del personale necessario per affrontare i progetti, altrimenti rischiamo di andare in crisi. Lo Stato deve metterci nelle condizioni di reclutare personale“.
Pioggia di euro
I soldi a cui fa riferimento il sindaco sono quelli per la “Rigenerazione urbana” e per la ricostruzione delle scuole. E sui tempi: “Sono quelli del Pnrr: per il 2026 dovremo avere le fatture in mano e rendicontare. Contiamo di realizzare tutto entro la fine della legislatura. E se i cittadini vorranno, ci metteremo al servizio altri cinque anni“.
Sanità e ospedale unico
Rispondendo al quesito sulle dieci domande del Pd in materia di sanità: “I dati parlano chiaro e abbiamo fatto il nostro dovere. Andare a individuare le carenze non fa bene a nessuno“. Sull’ospedale unico: “Il piano sanitario compete alla Regione ma è chiaro che si andrà verso la razionalizzazione. La partita dell’integrazione è comunque tutta da giocare. Avremo le sedi giuste in cui mettere da parte il campanile e costruire il futuro, individuando le vocazioni di ciascun territorio“.