Orvieto

Zoppa dopo intervento al femore, Corte dei conti condanna 2 chirurghi

Si era rotta il femore, cadendo, e per questo era stata sottoposta ad un intervento chirurgico. Ma, dopo l’operazione, una gamba era rimasta più corta dell’altra e così la donna era rimasta visibilmente zoppa. I fatti erano accaduti nel 2015 all’ospedale di Orvieto e la donna aveva poi chiesto un risarcimento all’Usl Umbria 2. Nel 2017, dopo un accordo transattivo, alla signora rimasta zoppa ed al suo legale erano stati riconosciuti in tutto 100mila euro.

A distanza di 5 anni dal risarcimento, la vicenda è finita all’attenzione della Corte dei conti, che nelle ultime ore ha depositato la sentenza di primo grado che condanna i due chirurghi che eseguirono l’intervento al femore, un 68enne ed un 42enne. A loro carico è stato riconosciuto un danno erariale di 30mila euro complessivi, in diversa misura.

La magistratura contabile nella sentenza richiama la relazione peritale della parte lesa, che evidenzia come alla donna, dopo la frattura del femore, era stato installato un “chiodo endomidollare”, procedura non sbagliata ma – vista l’età ed il peso della signora – sarebbe stata più opportuna una protesi. Tanto che dopo 40 giorni la lastra di controllo aveva effettivamente mostrato un cedimento del collo del femore. Da cui la zoppia. I medici avrebbero potuto a quel punto proporre alla donna un nuovo intervento per impiantare la protesi, opzione che però non sarebbe stata prospettata. Per contro la donna non si sarebbe presentata al controllo previsto 15 giorni dopo l’intervento, né è provato che abbia seguito correttamente le prescrizioni della fase riabilitativa. Per questo, riconoscendo comunque la grave colpa ai due chirurghi ortopedici, sono stati condannati al pagamento di una cifra inferiore rispetto a quanto sborsato dalla sanità regionale per risarcirla: il 58enne 24mila euro ed il 42enne, che già poco dopo l’intervento non lavorava più all’ospedale di Orvieto, 6mila euro, oltre alle spese di giudizio.

Foto di repertorio di marionbrun da Pixabay