Città di Castello

Zona sociale 1, 300 euro per ogni nuovo nato del 2019 nei piccoli Comuni

Contro la denatalità, 300 euro per ogni bambino nato: è questa una delle azioni messe in campo dalla conferenza della Zona sociale 1 dell’Alto Tevere in cui siedono tutti gli assessori dei Comuni rappresentanti. L’obiettivo è contrastare il cosiddetto fenomeno delle culle vuote, soprattutto nei piccoli Comuni, in cui le percentuali assumono valori preoccupanti, come ad esempio Pietralunga, dove tra 2011 e 2018 si registra un 6% in meno di residenti.

L’intervento prevede un contributo di 300 euro per ogni bambino nato tra gennaio 2019 e agosto 2020 in Comuni con una popolazione inferiore a 3500 abitanti. “Pensiamo che la genitorialità sia una scelta consapevole e personale, nella quale lo Stato non debba entrare ma pensiamo anche che lo Stato abbia il dovere di sostenere chi vuole avere figli, rimuovendo gli ostacoli che si frappongono a questa scelta non rendendola davvero libera” dichiara l’Amministrazione comunale di Città di Castello, comune capofila della Zona sociale, illustrando gli interventi varati con i finanziamenti, circa 20 mila euro complessivi, ripartiti dalla Regione Umbria dal Fondo nazionale.

I dati del saldo demografico in Alto Tevere hanno tutti il segno meno con gradazioni diverse, in linea con la tendenza nazionale: si va dal -0,38% di Citerna al -0,96% di Umbertide, al -6% di Pietralunga, al -4,84% di Monte Santa Maria Tiberina o al -3,16 di Lisciano Niccone. “La famiglia diventa sempre più piccola: diminuiscono le coppie con figli e aumentano quelle senza figli, le famiglie ricostituite e le unioni libere; cresce il numero delle monogenitoriali e delle famiglie unipersonali. In particolare si evidenzia come oltre l’88% della popolazione si concentri nei 3 Comuni più grandi e come dal confronto 2018-2011 emerga una diminuzione dei residenti in tutti i Comuni, con un decremento particolarmente significativo nei piccoli Comuni. Per questo il bonus di 300 euro per i nuovi nati del 2019 è stato concentrato in quelli sotto i 3500 abitanti”.

I servizi a sostegno della genitorialità sono in realtà ad ampio raggio nella Zona sociale 1: in particolare le risorse del Fondo sono state impiegate per potenziare i Centri Famiglia, dove è possibile avere supporto alle competenze per la genitorialità come Casa Azzurra e attivare interventi per tutta la Zona sociale 1 come i corsi per l’affido e l’adozione, volti a valorizzare le responsabilità educative dei singoli e delle coppie e a promuovere, favorire e sostenere lo sviluppo delle competenze relazionali e genitoriali anche in situazioni di vulnerabilità sociale, economica o relazionale. “La misura del bonus di 300 euro è concreta e allo stesso tempo simbolica di un approccio alla genitorialità come scelta non condizionata da elementi esterni ma attinente lo sviluppo della persona umana”.