In tre mesi, da quando a Perugia è stata istituita la “zona rossa”, con una vigilanza rafforzata intorno alla stazione di Fontivegge, la Questura ha emesso 239 provvedimenti di espulsione e allontanamento.
I dati sono emersi nell’incontro in Prefettura a Perugia il Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, convocato anche per tracciare un bilancio dell’istituzione delle cosiddette “zone rosse”.
“Il periodo di servizi straordinari di controllo legati alla zona rossa di Perugia – ha detto il sottosegretario all’Interno, Emanuele Prisco – si è concluso con un bilancio positivo, con risultati significativi sul piano della sicurezza urbana e un impatto concreto sulla delittuosità: 3638 le persone controllate nel periodo di riferimento, di cui 1444 stranieri. Un provvedimento importante per la città, che è arrivato in conseguenza di numerosi eventi che avevano destato molta preoccupazione nei cittadini, riportando così maggiore serenità. Un grazie sincero alle forze di polizia, alla Prefettura e alla Procura per l’ottimo lavoro svolto, utilizzando tutti strumenti normativi messi in campo dal Ministero”.
Il sottosegretario ha annunciato che, parallelamente, i controlli straordinari saranno prorogati “a geometria variabile” – ovvero in grado di modificarsi per risultare adeguati alle singole necessità – soprattutto nei fine settimana, periodi di maggiore affluenza turistica e mobilità intorno alla stazione di Perugia, per mantenere attivi i presidi di sicurezza rafforzati.
Prisco ha poi ribadito che per consolidare i risultati ottenuti è necessario affiancare all’azione repressiva misure di carattere territoriale, già chieste al comune in sede di attivazione della “vigilanza rafforzata” controlli a tappeto sugli immobili, norme regolamentari più efficaci per la chiusura dei locali a rischio e una accelerazione del percorso di riqualificazione urbana e sociale già avviato negli anni scorsi e da completare. Alla prevenzione e al contrasto dei reati devono accompagnarsi la lotta alle dipendenze e politiche concrete contro il degrado urbano, che alimenta la percezione di insicurezza”.
Prisco ha ricordato infine i dati nazionali – forniti dal ministro Piantedosi – sulle zone rosse sul territorio nazionale: “circa un milione di controlli, con 6.800 ordini di allontanamento – di cui il 70% riguardanti stranieri – e migliaia di arresti nelle operazioni ad alto impatto. È la conferma che questa strategia è uno strumento utile e concreto per contrastare spaccio, degrado e criminalità diffusa”.