Storia di un’infanzia durata troppo poco. Un’accusa tremenda e infamante, quella di aver permesso che la propria figlia, appena undicenne frequentasse lo zio in maniera impropria e morbosa, fino al punto che lui abusasse della minore. Avrebbe permesso, all’uomo di vivere nella stessa casa e persino di dormire con la minore, questa mamma di origini africane che ieri è stata rinviata a giudizio dal Gip del tribunale di Perugia Lidia Brutti. Secondo il pm Gemma Miliani si tratta del reato di mancata vigilanza su minore e anche per lo zio, più vecchio di vent’anni, di cui la ragazzina ha affermato di essere innamorata è scattato il rinvio a giudizio, dopo che già era stata adottata la misura cautelare in carcere all’epoca dei fatti.
Ora però l’inchiesta si allarga e a processo potrebbero finire altri uomini che ebbero rapporti completi con la giovane. Lei si è sempre dichiarata consenziente, ma è una minorenne minore di 14 anni e questo per la legge italiana rende comunque un reato l’aver avuto con lei rapporti sessuali.