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Zingaretti: “Sciolgo il Pd” | le incognite nazionali sul Congresso umbro

Prime mosse in Umbria in vista del Congresso regionale del Pd. Col rischio, però, che quando il Congresso ci sarà (dalle possibili date di febbraio si guarda ora con più realismo a marzo) non ci sarà più il Pd.

“Vinciamo in Emilia Romagna e poi sciolgo il partito e ne fondo uno nuovo” ha detto il segretario Nicola Zingaretti a Repubblica. “Non un nuovo partito, ma un partito nuovo” ha specificato. Insomma, una mossa per prendersi l’eredità del Pd togliendosi però di dosso le scorie del Pd. “Un partito che fa contare le persone ed è organizzato in ogni angolo del Paese” ha aggiunto Zingaretti. Che in questo sembra voler tornare alle origini, a quel radicamento del Pci che nei vari restyling che ci sono stati a sinistra si è poi perso, sino al tramonto dei Circoli territoriali a cui si sta assistendo anche in Umbria.

Operativamente, l’idea di Zingaretti è quella di riorganizzare il partito anche in base alle prospettive della legge elettorale, convocando un congresso con una proposta politica e organizzativa che apra all’esterno degli stretti confini del partito. Lo sguardo, insomma, è su movimenti come quello delle Sardine, ma anche a ciò che sta accadendo all’interno del Movimento 5 stelle.

L’apertura di una nuova fase congressuale nazionale sposterebbe in là anche i tempi del Congresso regionale. Anche per questo il commissario umbro Walter Verini, nell’incontro avuto coni segretari, non ha saputo indicare tempi certi.

La linea del Piave, comunque, saranno le elezioni in Emilia Romagna: l’esito deciderà il futuro della segreteria Zingaretti e, conseguentemente, del Pd, anche in Umbria. Ma una pesante sconfitta in Calabria e in Emilia Romagna, metterebbe in discussione la leadership di Zingaretti.