(Adnkronos) - "Come life company non possiamo non occuparci della vita in tutte le sue forme e lo facciamo con il nostro lavoro; abbiamo pensato anche di incoraggiare, incentivare la vita e la creazione della vita all'interno della nostra organizzazione". A dirlo oggi Mauro Ghilardi, Chief People and Trasformation Officer A2a, intervenendo all’appuntamento Adnkronos Q&A ‘La cura delle persone’, in corso al Palazzo dell’Informazione, in occasione della Giornata mondiale della popolazione.
"Noi - sottolinea - abbiamo 14.000 dipendenti circa, ogni anno nascono in A2A circa 300-350 bambini e ci siamo resi conto che pur avendo noi un tasso di fertilità di molto superiore, a seconda di come lo si consideri, rispetto al paese tra il 40 e il 60% comunque potevamo fare qualcosa. Siamo un'azienda che ha le risorse finanziarie, etiche e morali e ci siamo detti che forse potevamo dare un buon esempio rispetto a quello che sta succedendo nel nostro Paese. Così abbiamo messo su un piano che copre tutte le nostre persone e che si articola sostanzialmente su tre ambiti il primo è il tema della cultura, il secondo quello del tempo il terzo quello del sostegno finanziario che poi è quello che determina buona parte di quei 10 milioni all'anno che abbiamo stanziato per i prossimi 12 anni".
"Abbiamo fatto - riferisce - una serie di interventi che aiutano i nostri manager e le nostre persone a capire meglio cosa significa genitorialità. Facciamo tanto smart working anche se incoraggiamo i nostri manager a incontrarsi con i collaboratori e con le collaboratrici per capire come questo cambierà e quindi facciamo proprio dei percorsi di team coaching sia per i neo genitori che per i manager. Facciamo una serie di interventi anche per facilitare l'acquisizione di informazioni su quelli che sono dei percorsi per arrivare alla genitorialità nei quali spieghiamo i comportamenti sani da adottare; trattiamo temi come la fertilità l'infertilità e altri temi di questo tipo".
"Abbiamo intenzione - continua Mauro Ghilardi - di equiparare la maternità e la paternità facoltativa all'interno dei nostri contratti, portando un mese la paternità per tutti i papà dando la facoltà di convertire questo mese anche dal punto di vista economico; quindi uno può decidere se stare a casa o se avere questi soldi perché magari in quel momento, nella nascita di un figlio, gli può fare più comodo qualche denaro. Abbiamo anche previsto il supporto economico per genitori con figli fino a 18 anni di età e la possibilità di fruire di un mese aggiuntivo al congedo di maternità".
"Abbiamo in programma degli accordi - precisa - anche con delle banche qualora le famiglie non avessero la possibilità di far studiare i figli all'università. Il supporto economico parte con i primi tre anni in cui per ogni anno c'è un contributo di 3.250 euro per la spesa di babysitting e asilo nido, poi continua con degli importi crescenti. E' previsto anche un sostegno economico per i libri, per ulteriori babysitting e campus estivi. A questo poi si affianca a tutto il mondo welfare che esisteva già che è quello dei centri ricreativi che propongono in gran parte vacanze studio sia all'estero che in Italia".
(Adnkronos) – “Come life company non possiamo non occuparci della vita in tutte le sue forme e lo facciamo con il nostro lavoro; abbiamo pensato anche di incoraggiare, incentivare la vita e la creazione della vita all’interno della nostra organizzazione”. A dirlo oggi Mauro Ghilardi, Chief People and Trasformation Officer A2a, intervenendo all’appuntamento Adnkronos Q&A ‘La cura delle persone’, in corso al Palazzo dell’Informazione, in occasione della Giornata mondiale della popolazione.
“Noi – sottolinea – abbiamo 14.000 dipendenti circa, ogni anno nascono in A2A circa 300-350 bambini e ci siamo resi conto che pur avendo noi un tasso di fertilità di molto superiore, a seconda di come lo si consideri, rispetto al paese tra il 40 e il 60% comunque potevamo fare qualcosa. Siamo un’azienda che ha le risorse finanziarie, etiche e morali e ci siamo detti che forse potevamo dare un buon esempio rispetto a quello che sta succedendo nel nostro Paese. Così abbiamo messo su un piano che copre tutte le nostre persone e che si articola sostanzialmente su tre ambiti il primo è il tema della cultura, il secondo quello del tempo il terzo quello del sostegno finanziario che poi è quello che determina buona parte di quei 10 milioni all’anno che abbiamo stanziato per i prossimi 12 anni”.
“Abbiamo fatto – riferisce – una serie di interventi che aiutano i nostri manager e le nostre persone a capire meglio cosa significa genitorialità. Facciamo tanto smart working anche se incoraggiamo i nostri manager a incontrarsi con i collaboratori e con le collaboratrici per capire come questo cambierà e quindi facciamo proprio dei percorsi di team coaching sia per i neo genitori che per i manager. Facciamo una serie di interventi anche per facilitare l’acquisizione di informazioni su quelli che sono dei percorsi per arrivare alla genitorialità nei quali spieghiamo i comportamenti sani da adottare; trattiamo temi come la fertilità l’infertilità e altri temi di questo tipo”.
“Abbiamo intenzione – continua Mauro Ghilardi – di equiparare la maternità e la paternità facoltativa all’interno dei nostri contratti, portando un mese la paternità per tutti i papà dando la facoltà di convertire questo mese anche dal punto di vista economico; quindi uno può decidere se stare a casa o se avere questi soldi perché magari in quel momento, nella nascita di un figlio, gli può fare più comodo qualche denaro. Abbiamo anche previsto il supporto economico per genitori con figli fino a 18 anni di età e la possibilità di fruire di un mese aggiuntivo al congedo di maternità”.
“Abbiamo in programma degli accordi – precisa – anche con delle banche qualora le famiglie non avessero la possibilità di far studiare i figli all’università. Il supporto economico parte con i primi tre anni in cui per ogni anno c’è un contributo di 3.250 euro per la spesa di babysitting e asilo nido, poi continua con degli importi crescenti. E’ previsto anche un sostegno economico per i libri, per ulteriori babysitting e campus estivi. A questo poi si affianca a tutto il mondo welfare che esisteva già che è quello dei centri ricreativi che propongono in gran parte vacanze studio sia all’estero che in Italia”.