Una due giorni boccistica di respiro nazionale quella che andrà in scena nel fine settimana a Trevi. In un bocciodromo comunale tirato a lucido 16 atleti e 8 atlete di categoria A1 (con l’ausilio di 4 atleti junior) si sfideranno sabato nella Parata élite, mentre domenica scenderanno in pedana 128 uomini e 32 donne per il primo trofeo “Città dell’olio”, gara nazionale valida per l’individuale maschile e femminile.
La FIB ha voluto ripagare il grande sforzo di cambiamento e rinnovamento profuso dalla bocciofila trevana, società esistente da oltre 30 anni e che oggi conta 200 iscritti, affidandogli il delicato compito di organizzare quello che, a tutti gli effetti, è l’evento più importante a livello regionale del 2018-2019, come ricordato dal vicepresidente nazionale Moreno Rosati durante la conferenza stampa di presentazione: «La Federazione –afferma Rosati- ha trovato le condizioni ottimali per promuovere lo sport a Trevi. A pochi giorni dall’evento ringrazio di cuore i presenti e tutti i volontari che con entusiasmo hanno fatto si che il borgo ricevesse l’investitura per un evento di tale portata. Sono sicuro che gli spettatori non rimarranno delusi dello spettacolo offerto».
Concetto ribadito anche dal presidente FIB regionale Umbro Brutti: «Quella di Trevi è stata una scommessa vinta. Avremo anche Luca Santucci e Gilda Franceschini a rappresentare la regione, segnali importanti che dimostrano come il movimento boccistico in Umbria c’è. Di questo non possiamo che andarne fieri».
Presenti alla conferenza anche il presidente della bocciofila trevana Andrea Ricci, l’assessore allo sport comunale Paolo Pallucchi e il primo cittadino Bernardino Sperandio, che ha chiuso gli interventi affermando: «Noi come amministrazione comunale crediamo molto nell’associazionismo e nello sport sano come quello delle bocce. Sono momenti in cui relazionarsi e crescere insieme. E’ stato bellissimo in quest’ultimo periodo vedere persone di ogni età dare un contributo nel processo di miglioramento della bocciofila. Un bellissimo incontro generazionale che lo sport dovrebbe promuovere sempre».
Foto repertorio TO