(Ale. Chi.) – Si aprono le danze: a fare il primo passo è Dramane Diego Waguè, candidato alla corsa a sindaco di Perugia, che ha presentato alla cittadinanza la sua “Idee per Perugia” questa mattina all'Hotel Plaza. 49 anni, già consigliere comunale nel capoluogo umbro, è stato uno dei fondatori del Pd, dal quale ha poi deciso di ritirarsi perchè lontano dalla realtà politica che si aspettava rappresentasse. Ora punta sulla partecipazione e sulla politica locale: la sicurezza, il degrado, la democrazia, il lavoro e i diritti sono al centro della sua candidatura. Con un team attivo anche sui social network, parla ai cittadini usando un linguaggio progressista e del “cambiamento”: welfare attivo, giovani, educazione civica e urbana, cultura, riqualificazione del centro storico. Il suo nome va dunque ad aggiungersi alle candidature del sindaco uscente Wladimiro Boccali e dell'ex parlamentare Anna Rita Fioroni.
La lista civica IDEE PER PERUGIA è una “libera comunione di cittadini – si legge nel manifesto – riunitisi intorno ad un medesimo sentimento di affezione nei confronti della propria città, e convinti che il degrado che ha colpito Perugia in questi ultimi anni rappresenti una sfida sociale a cui occorre dare risposte ragionate e condivise, e che mettano in gioco innanzitutto le specificità e le competenza dei singoli. Da questa confluenza di intenti e di menti, estremamente eterogenea per estrazione e “storie” personali, è nato un documento programmatico che, nella volontà, intende essere una sorta di ‘carta costituente’ in cui una voce corale emerge e converge verso un unico obiettivo: riorganizzare la città in funzione del benessere dei propri abitanti in una nuova ottica di democrazia”.
La costituzione – Idee per Perugia muove dunque i passi dai diritti fondamentali del cittadino, rifacendosi alla casrta costituzionale italiana: lavoro, cultura, salute, istruzione, assistenza, uguaglianza, tutela del paesaggio storico e artistico, libertà di iniziativa economica privata sono alcuni dei campi in cui la lista di Waguè si propone applicare questi diritti “a garanzia e a tutela della qualità della vita di quel singolo che agisce e conduce la propria esistenza entro i confini di una collettività. Questo, in particolare, si traduce in una serie di intenti e priorità condivise“.
La sfida che si propongono “è innanzitutto quella di riorganizzare la città, la politica e la pubblica amministrazione intorno all’individuo, partendo dal riconoscimento dell’innegabile peculiarità e specificità delle sue esigenze”. Un approccio, crede Waguè, che “risulta essere particolarmente utile in un periodo storico che vede lo svolgersi di migrazioni su larga scala, che a loro volta sono all’origine di scenari inaspettati a cui non si sono sapute dare risposte adeguate, e che si sono ben presto tramutate da preziose opportunità di scambio culturale e multietnico, a vere e proprie emergenze sociali”.
Foto di Andrea Ottaviani
Riproduzione riservata
Leggi anche: