del CdA VUS SpA (*)
In merito a quanto apparso nell’articolo pubblicato in questi giorni da UILCEM precisiamo quanto segue:
1) Ancora una volta rimettiamo al mittente i dubbi e le perplessità in particolare per quanto riguarda la cessione della VUS COM. Nessuna decisione in merito è infatti stata presa daI C.d.A poiché il controllo analogo non ha autorizzato la proposta di vendita della quota di maggioranza di VUSCOM e conseguentemente il CdA segue le direttive dell’organo di controllo. Fermo restando la legittimità di opinioni diverse, le motivazioni che avevano portato il CDA ad indicare questa strategia sono ampie e complesse, rispetto all’analisi superficiale che si legge nel commento dell’organizzazione sindacale. L’ipotesi formulata assicurava a VUS il contratto di service, grazie alla condizione imposta al fornitore nel bando di vendita ad evidenza pubblica, con caratteristiche compatibili con la normativa sull’unbundling (la separazione funzionale tra distributore e venditore). La vendita della quota di maggioranza avrebbe determinato per VUS l’introito di una plusvalenza importante e significativa, il mantenimento del contratto di service, l’eliminazione dei gravosi costi della separazione funzionale (operazioni peraltro in corso, per ottemperare alla legge a seguito delle decisioni intervenute nel controllo analogo), una situazione chiara per le maestranze impegnate nel settore commerciale e l’instaurazione di un partnership professionale, in grado di gestire più proficuamente il business del commercio nel libero mercato. Ulteriori elementi da considerare sono la perdita di clienti di VUS COM a vantaggio di una fortissima concorrenza sul mercato e una consistenza patrimoniale della controllata non certo forte e consolidata (patrimonio netto al 31.12.2010: € 977.633). Con la separazione funzionale obbligatoria, inoltre – e quindi mantenendo una quota maggioritaria se non totale del capitale sociale – la VUS non potrà esercitare l’attività di direzione e coordinamento (diritto previsto dall’art. 2497 del codice civile per le aziende controllate), ma si dovrà astenere da qualsiasi intervento diretto sulla gestione della VUS COM.
Insomma, si possono avere opinioni diverse sulle strategie societarie, ma non si può certo affermare, in modo assolutamente superficiale ed errato, che ci siano dubbi e perplessità sulla correttezza di chi opera nel C.d.A, come ha fatto l’organizzazione sindacale.
2) Per quanto riguarda la mancanza di una programmazione aziendale, precisiamo che in data 10 gennaio 2011, il C.d.A. ha messo a punto le linee guida per l’esercizio 2011, nonostante il referendum del 12 giugno rendesse ancora incerto il cammino operativo della società. Nelle linee guida venivano indicate alcune priorità, tra cui le dismissioni di alcune partecipazioni, la nomina della direzione generale, la fusione con la Centro Ambiente, gli interventi per migliorare l’efficienza interna, la riduzione dei costi, la predisposizione di un budget economico ecc. Bene, dopo sei mesi e non un anno come qualcuno sempre in modo superficiale ed errato afferma, molte delle cose inserite nelle linee guida sono state fatte, tra cui la decisione della nomina del Direttore Generale. Importanti passi avanti sono stati fatti anche nei controlli di gestione, con aperture di tavoli con le direzioni ed il personale incaricato. E’ stata altresì adottata una politica di riduzione degli appalti esterni con utilizzazione di risorse interne, e quindi con risparmi significativi di costi, è stato riattivato un concorso pubblico rimasto fermo per troppo tempo, è stato approvato il regolamento della comunicazione interna ed esterna, sono state ridisegnate le procedura per i reclami dei cittadini ed i sistemi di controllo. Inoltre il 20 giugno a Milano è stato consegnato alla VUS il Certificato di Eccellenza da parte di Certiquality, Organismo di Certificazione accreditato. Questo importante riconoscimento è stato dato ad una selezione di imprese che hanno dimostrato un impegno volontario responsabile nella propria governance aziendale, avendo infatti raggiunto le tre certificazioni delle norme internazionali per la qualità – (ISO 9001), l’ambiente (ISO 14001, EMAS) e la salute e sicurezza dei lavoratori (British Standard OHSAS 18001.
3) Il consiglio d’amministrazione ha informato costantemente i soci sulle procedure e sulle possibili strategie. Un esempio per tutti: sulla discarica di Sant’Orsola, è stata prodotta una accurata relazione tecnica sulla possibile utilizzazione e sulla sua durata, in modo che i soci e quindi proprietari della società, possano prendere le decisioni conseguenti.
4) Ribadiamo infine che nessuno errore e tantomeno danno, è stato commesso da VUS nei confronti della VUS COM, e chi evidenzia questi dubbi, assolutamente strumentali e gratuiti, farebbe bene a richiedere chiarimenti agli organi interni della società. L’emissione anticipata della fatturazione è stata predisposta in quanto dal 1.1.2011, sarebbe entrata in vigore la delibera dell’Autority n. 202 che prevedeva un nuovo formato della fattura. Se si fosse atteso il tempo per adeguare il software al nuovo formato, sarebbe trascorso un maggior tempo (circa tre mesi), prima di poter procedere alla fatturazione e quindi all’introito degli importi addebitati. Quindi a conti fatti la procedura utilizzata ha prodotto vantaggi e non svantaggi.
(*) Sergio Villa (presidente), Giorgio Dionisi e Gianfranco Giancarlini (consiglieri)