Carlo Ceraso
C’è un tarlo che scava nella testa di 21 dei 22 sindaci soci della Vus, la multiservizi chiamata a breve a decidere il nuovo board, dopo la gestione del dottor Sergio Villa dimessosi alla fine di agosto: chi nominare nel Cda? Una domanda a cui né Foligno, il socio più importante della Spa a partecipazione pubblica, né i Piccoli Comuni sanno dare una risposta.
Che bisognerà trovare in vista della assemblea dei soci Vus che si terrà a fine novembre, come ha stabilito ieri il Controllo analogo dell’azienda. Un appuntamento cruciale che dovrebbe portare, in una unica soluzione, alla nomina del nuovo Cda, del suo presidente e del direttore generale (figura che in Vus manca ormai da anni). La scadenza naturale del board sarebbe marzo 2012, ma i sindaci sono ormai d’accordo, dopo il terremoto estivo, ad anticipare la scadenza.
Qui Foligno – Il sindaco Mismetti di nomi non ne avrebbe al momento neanche uno. Le recenti disposizioni che impongono ad amministratori ed ex amministratori (fino a 3 anni prima) di non poter essere nominati, spazza via l’intera giunta ante 2009 e persino gli ex consiglieri comunali. Insomma la quasi totalità dei quadri del Pd. Tanto da far pensare al n. 1 folignate di guardare alla società civile, a qualcuno vicino al piddì. Ma non è l’unico suo cruccio. L’impegno preso con Spoleto di cedere la presidenza, rimasta per 4 mandati alla città della quintana, viene oggi mal vissuta dalla segreteria folignate. Se gli ex diessini non trovano la quadra, gli ex margheritini – che da tempo rivendicano maggiore visibilità a Mismetti – vorrebbero puntare sull’ex sindaco Salari.
Qui Spoleto – Problemi che una volta tanto non assillano il sindaco di Spoleto Daniele Benedetti, appoggiato anche dal piddì sulla scelta di Giorgio Dionisi, l’attuale presidente facente funzioni che nel cassetto vanta una legislatura da consigliere comunale e quasi 3 anni di amministratore Vus. Oltre ad una laurea in economia e commercio. Le azioni attuate in un pio di mesi da Dionisi sembrano dare i primi frutti e non solo sulla nuova valutazione di Vuscom (passata da poco meno di 9 milioni di euro a 15). L’amministratore spoletino avrebbe tracciato delle nuove strategie che saranno svelate dopo la riunione dell’Ati3 fissata per il prossimo 9 novembre.
Qui Piccoli Comuni – per i restanti 20 piccoli comuni si tratta di andare a sostituire l’attuale consigliere, l’ingegnere Giancarlini. Il sindaco di Spello Vitali ultimamente si è dato un gran da fare, forse per cercare di imporre un proprio nome, ma è altrettanto vero che il suo patto di alleanza con Foligno ha di fatto coeso i comuni che rientrano lungo l’asse Giano-Campello, includendo anche Montefalco della pidiellina Tesei. E’ probabile che puntando Foligno su un uomo targato piddì, i piccoli comuni dovranno tener conto degli alleati, Psi e Sel in testa. Sono proprio i socialisti a temere l’avanzata del partito di Niki Vendola. Ma anche loro sono alle prese con un nome che per il momento non c’è. Fuori dai giochi la folignate Piccolotti, che aveva sponsorizzato Walter Ganapini tanto da farlo ‘bruciare’ da Legambiente, la segreteria di Alessandra Massari (Spoleto- Campello – CastelRitadi – Montefalco) avrebbe nel cilindro un “nome di alto profilo”. Tenuto però blindatissimo.
Da 600 a 30 – intanto la mole di domande pervenute alla Praxi, la società incaricata da Vus di individuare una rosa di nomi idonei a ricoprire la carica di direttore generale, è stata ridimensionata fortemente. Delle 600 candidature giunte da tutta Italia i cacciatori di teste fiorentini ne hanno lasciate 30. Sono 7 gli umbri ancora in lizza: due interni alla stessa azienda, l’ingegnere folignate Papini e il direttore amministrativo spoletino Rossi, e 5 esterni. Tra i quali l’attuale direttore generale del comune di Foligno, l’architetto Alfiero Moretti. Le altre sono di candidati residenti a Perugia e Terni. I sindaci sarebbero intenzionati a confermare un ‘interno’ sia per contenere le spese, sia per l’attuale scenario legislativo sui servizi, destinato di ora in ora a possibili cambiamenti.
Scontro Legambiente-Pd – a tener banco è ancora lo scontro tra Legambiente Umbria e Pd spoletino. La prima, lo scorso 30 settembre, aveva inusualmente rilanciato il nome di Walter Ganapini (clicca), ex responsabile di Greenpeace e dirigente dell’associazione, alla carica di presidente della Vus. Una nomina spintaneamente consigliata dall’assessore Piccolotti, a detta dei fedelissimi della Paciotto. Il piddì del segretario Bartocci aveva replicato, per la verità un po’ scompostamente, accusando Legambiente di voler esercitare un ruolo più simile a quello di un “ufficio collocamento” che di “controparte attenta alle problematiche del territorio” (qui). Di qualche giorno fa la replica della presidente Legambiente Alessandra Paciotto: “Il re è nudo! Con la nostra proposta abbiamo scatenato un vespaio di polemiche, mettendo a nudo il fatto che non c'è nessuna intenzione di abbandonare le vecchie logiche spartitorie. Con l'indicazione di Ganapini – scrive la Paciotto – era ed è unicamente la necessità del rispetto di questa regola: privilegiare nella scelta delle donne e degli uomini che debbono gestire la cosa pubblica per il bene comune, le competenze, le esperienze ed i meriti acquisiti sul campo, rispetto alle appartenenze che non costituiscono merito. Non ci hanno sorpreso più di tanto le accuse di “sponsorizzare cordate”, o addirittura di “fungere da ufficio di collocamento per qualche ex dirigente in cerca di collocazione” e via cianciando, passando dalla più anacronistica difesa di presunti diritti di sangue secondo i quali per essere presidenti della VUS bisogna essere necessariamente nati tra Spoleto e Foligno”. Peccato però che Ganapini fosse (quasi) indisponibile. Il famoso esperto di ambiente dal 14 ottobre scorso è stato nominato consigliere di amministrazione della Greenvision Ambiente SpA, azienda privata famosa in tutta Europa. E’ probabile che Legambiente non sapesse di questa nomina (scaturita a seguito delle dimissioni di un consigliere della Spa di Bolzano), fatto è che il nome di Ganapini è ormai fuori dai giochi. La replica della Paciotto, dal 2007 responsabile di Legambiente Umbria, non è piaciuta molto ai vertici del piddì. “L’Umbria ha già fatto molto per Legambiente” dicono dal piddì a Tuttoggi.info “non fosse che con l’ultima tornata sono stati eletti i senatori Rutelli (oggi fondatore di Api, n.d.r.) e Ferrante, nessuno dei due originario dell’Umbria. Chissà se i presunti diritti di sangue e del territorio valgono anche per la Paciotto”. Come a dire che non è sfuggito a nessuno che la spoletina Paciotto ha ricevuto il mandato da un’altra spoletina, Alessandra Pallucchi, per 8 anni alla guida di Legambiente Umbria.
(Modificato alle 10.42)
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