Investimenti e assunzioni nel prossimo futuro di VUS che vanno avanti, nonostante l’inchiesta in corso. Il presidente di Valle Umbra Servizi Spa Vincenzo Rossi, oggi pomeriggio – 4 febbraio – accompagnato dal nuovo dirigente degli affari legali, Francesco Rapisarda, ha incontrato il consiglio comunale in una riunione voluta dalla maggioranza per fare il punto della situazione dell’azienda, dopo l’avvio delle indagini sull’impianto di compostaggio di Casone.
Sul fronte giudiziario la prossima settimana ci sarà la prima udienza in camera di consiglio “e lì – ha detto Rossi – vedremo le carte. Abbiamo anche fatto istanza per il dissequestro degli 811mila euro“.
L’importo era stato bloccato a metà gennaio dal Nucleo operativo ecologico di Perugia a garanzia dell’importo “equivalente agli illeciti profitti ricavati per le irregolarità riscontrate” sulla lavorazione dei rifiuti, così come stimato dal NOE stesso.
“Il nuovo consiglio d’amministrazione è in carica dall’agosto 2019 e la pandemia ha stravolto i suoi piani. Nel 2020 sono venute a mancare per il pensionamento, tre figure apicali: dirigente delle reti, dirigente degli affari legali e il direttore Generale. I primi due sono stati sostituiti, mentre per il terzo – ha proseguito Rossi – contiamo di chiudere la procedura entro febbraio”.
Di certo Vus deve confrontarsi con Arera: “Dobbiamo ipotizzare un modello più resiliente sulle delibere emesse. Serve una società snella e reattiva. Di certo ci sarà la mia feroce determinazione a difendere la natura pubblica e multi utility della società“. Rossi ha anche sottolineato come Vus sia l’unica entità sovra territoriale, che unisce i comuni della valle umbra.
Quanto ai numeri, la fotografia di Rossi dice che l’azienda (compreso Vus Com) può contare su 72 milioni di fatturato e 450 persone in pianta organica per un territorio di 2.500 chilometri quadrati di territorio e 160mila persone servite.
Obiettivo di Rossi è quello di “svecchiare l’azienda”, che sconta un’età media troppo alta. Così è in agenda la ripresa delle procedure di selezione per 33 posizioni, bloccate da maggio 2020 per i vari Dpcm che non permettono selezioni in presenza. “Il tutto potrà riprendere anche grazie alla presenza del nuovo direttore generale che, per statuto, è la figura con poteri esecutivi”.
Per quanto riguarda gli investimenti, si punta ad incidere fortemente nell’architettura informatica e nella connettività tra le sedi. Ma è in agenda anche la “fabbrica dei materiali“, per sostituire l’impianto di Casone all’insegna del riciclo. Per questa struttura sono previsti 13 milioni di investimenti. Sul piano di reti idriche e gas, ammonta a 45 milioni di euro il piano di investimenti pluriennale, per il periodo 2021 – 2025.