Categorie: Istituzioni Perugia

Vuoto legislativo ed il collasso dei rifiuti è a un passo. Il sindaco di Magione lancia l'accusa e Rometti si difende

Sette giorni di vuoto legislativo e si rischia il collasso dei rifiuti. Ore di fibrillazione da quando il sindaco di Magione Massimo Alunni Proietti ha sganciato il suo potente missile annunciando che dal 31 dicembre 2012 è scaduta la proroga prevista dalla legge ministeriale per consentire alle aziende preposte, nel caso dei comuni del Trasimeno – Perugino Tsa e Gest, di proseguire nel normale lavoro di raccolta e conferimento dei rifiuti presso le discariche, in questo caso quella di Borgo Giglione nel Comune di Magione.

Lo sfogo – Facile immaginare le reazioni a tutti i livelli anche perché il primo cittadino non ci è andato giù leggero “ La superficialità con cui il Ministero dell’Ambiente e la Regione Umbria hanno affrontato una problematica così importante qual è quella della scadenza dei termini per consentire lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani in discarica lascia trasecolati. È disarmante pensare che in una democrazia matura, e tecnologicamente avanzata, si possa bloccare il circolo di smaltimento dei rifiuti per effetto di lentezze burocratiche, di prese di posizione personalistiche e per contrasti tra Enti”. Nel bailamme degli Enti è un continuo scarica barile, una competenza quella dei rifiuti che secondo il primo cittadino di Magione è in capo a troppi Istituti.

Colpa del panettone – Mal cela la rabbia e la preoccupazione infarcita di ironia Massimo Alunni Proietti “Il clima festivo di questi giorni deve aver fatto dimenticare a tutti gli interessati lo scadere della proroga. A questa gravissima mancanza si è aggiunta quella della Regione dell’Umbria che, in assenza di una normativa nazionale, non solo non si è preoccupata di coprire il vuoto legislativo con una deroga a livello regionale ma ha pensato bene di far passare il tutto nel più assoluto silenzio facendo ricadere le conseguenze dell’interruzione di un servizio fondamentale per la vita civile di una comunità sulle Amministrazioni comunali”. Per dire se a Roma hanno sbagliato, non è che qui si sia sbagliato di meno: “Analogo silenzio anche dall’Ambito territoriale integrato (ATI) provinciale che, ugualmente, avrebbe dovuto preoccuparsi ed agire affinché non si arrivasse all’interruzione del servizio di trasferimento dei rifiuti conseguente al loro smaltimento”.

Le conseguenze – L’azienda Tsa – Gest non ha potuto far altro che prendere atto della situazione bloccando la raccolta per non incorrere in sanzioni o andare contro norme di legge e, armata di buon senso, ha avvisato i cittadini dell’interruzione del servizio.

Cosa succederà – Telefonate di fuoco, momenti di delirio, poi le rassicurazioni. Il Consiglio dei Ministri in queste ore dovrebbe approvare la nuova proroga. Questo, se certo fa tirare un sospiro di sollievo non toglie dagli occhi lo scenario che per qualche ora si è prefigurato, ovvero i cassonetti pieni di indifferenziata che nessuno avrebbe portato in discarica. Moltiplicate tutto per i 23 Comuni (compreso Perugia) che a Borgo Giglione portano i loro rifiuti. Aggiungente anche il fatto che da quando è stata dichiarata “esausta” la discarica di Sant'Orsola convergono a Magione anche i rifiuti dell'Ati3 ovvero Spoleto e Foligno. Agitate bene e prefigurate l'apocalisse. Altro che i Maya.

La risposta di Rometti – “La Regione si è direttamente attivata nei confronti del governo per una sollecita approvazione del decreto, con il quale il ministero dell'Ambiente autorizza il conferimento dei rifiuti in discarica, un atto che figura all'ordine del giorno dell'odierna riunione del Consiglio dei ministri”. E' quanto dichiara l'assessore all'Ambiente della Regione Umbria, Silvano Rometti, esprimendo “sorpresa” per le dichiarazioni del sindaco di Magione Massimo Alunni Proietti a proposito di un possibile “default dell'immondizia”. Da parte della Regione – chiarisce l'assessore, ricordando come solitamente la proroga del decreto avvenisse “automaticamente” – “non c'è stata alcuna superficialità o disattenzione nei confronti del problema, visto anche che la settimana scorsa si è svolta una riunione fra la giunta regionale e i 4 'Ati' interessati. Da giorni, poi, la Regione è in contatto con il ministro dell'Ambiente Clini, che si è impegnato ad emanare un decreto legge per ripristinare la possibilità del conferimento, così come è in costante contatto con i gestori e i Comuni. Dev'essere comunque chiaro – aggiunge Rometti – che si tratta di una normativa nazionale, che interessa anche altre Regioni, sulla quale come Umbria non possiamo direttamente intervenire, se non, come abbiamo puntualmente fatto, con una sollecitazione nei confronti del governo ed una costante attenzione alla situazione”.