Perugia

Voto sul Nodino, Fiab e Legambiente contro il voltafaccia del Consiglio: schierati a favore dell’auto

A due settimane dal voto quasi unanime (solo tre gli astenuti) con cui il Consiglio comunale di Perugia chiede alla Giunta di accelerare sul Nodino e sulle altre infrastrutture viarie in ballo con Anas e Ministero, il coordinamento delle associazioni perugine di FIAB e Legambiente, che da tempo si prodiga per una mobilità sostenibile nel capoluogo regionale, torna a manifestare il proprio disappunto e sconforto, già espresso da alcuni suoi esponenti, per il sì “a scatola chiusa” dato su un progetto che ancora non si conosce nella sua forma definitiva.

“La cosa più assurda – ricorda il presidente di FIAB Perugia Pedala, Paolo Festi – è che un anno fa maggioranza e opposizione erano nettamente contrarie al Nodino, proponendo da una parte modifiche alla viabilità molto meno impattanti sia economicamente che dal punto di vista ambientale, e dall’altra chiedendo interventi per migliorare il trasporto pubblico, parlando di ‘sviluppo sostenibile’, di “transizione ecologica autentica”, di soluzioni volte a “diminuire il traffico nei tratti interessati”, col Pd locale che proponeva l’uso metropolitano delle ferrovie esistenti e ora inutilizzate tramite il tram-treno”.

Il cambio di Romizi e Giubilei

Le associazioni rilevano che lo stesso sindaco Romizi diceva di voler puntare sul trasporto pubblico locale, sulla mobilità sostenibile. Parlando del Nodino come di un’opera non risolutiva dei problemi di traffico. Parole appoggiate anche dal principale esponente dell’opposizione, Giuliano Giubilei.

E poi – scrivono ancora Fiab e Legambiente – si criticava l’opera come strumentale per l’ampliamento del centro commerciale di Collestrada e si temeva l’impatto ambientale del nodino che avrebbe stravolto numerose sorgenti e falde acquifere, peggiorato l’inquinamento acustico, deturpato il borgo medievale e il bosco autoctono.

Tematiche – rilevano le associazioni ambientaliste – totalmente scomparse dal lessico politico, sia di maggioranza che di opposizione, senza alcuna motivazione valida alle nette critiche fatte in passato.

E senza che ci sia ancora un progetto nuovo a giustificare questo cambio radicale di idee. “In sostanza i consiglieri e le consigliere del Comune di Perugia – aggiunge Giovanni Carmignani presidente del circolo perugino di Legambiente – hanno detto che emergenza climatica, transizione ecologica e mobilità sostenibile sono espressioni ammiccanti da mettere in qualche discorso, ma innocue e senza conseguenze sul piano delle scelte non c’è nessuna capacità di connettere gli effetti (surriscaldamento climatico, aumento emissioni, etc.) con le cause, o alcune di esse, come l’aumento del traffico privato”.

Ridurre le auto a Ponte San Giovanni

Secondo FIAB e Legambiente, invece, l’unico modo di affrontare questi problemi, in particolare nell’area di Ponte San Giovanni, dove indubbiamente gli abitanti soffrono da anni a causa di questa situazione, non è quello di spalmare sui territori limitrofi le auto e di conseguenza i problemi ad essa collegati, ma piuttosto ridurre in ogni modo il numero di auto, limitando la necessità di spostamento, potenziando il trasporto pubblico, con corse frequenti, potenziando le alternative di mobilità attiva.

“Perché non chiedere ad esempio – propongono – un servizio autobus interno al quartiere che colleghi anche le zone limitrofe (Pieve del Campo, l’area industriale, i ponti vicini), ad oggi assente? Perché non far sì che la rete ferroviaria, che presenta già tante stazioni nel territorio, diventi una metropolitana di superficie con collegamenti frequenti tra le diverse zone della città estendendosi poi anche ai comuni vicini?”.

Servizi pubblici e auto privata

“Scegliere se impiegare ingenti risorse pubbliche per favorire ancora l’auto privata raddoppiando la strada a quattro corsie esistente o piuttosto incentivare e migliorare il servizio pubblico e la mobilità sostenibile – concludono Fiab e Legambiente – sono scelte strategiche alternative e sono scelte politiche”.

Per Fiab e Legambiente il voto sul Nodino mostra mancanza di visione presente e futura da parte di un Consiglio comunale “che interpreta solamente i desiderata dei gruppi di potere schierati a favore dell’auto, escludendo una larga fetta della popolazione e di tante associazioni e comitati le cui posizioni non sono per nulla rappresentate”.