Il Taviano Salento d’Amare ha chiuso i battenti rinunciando a disputare il prossimo campionato di A2. La notizia, ufficializzata un paio di ore fa, sta da un lato riaccendendo le speranze dei tifosi spoletini della pallavolo, dall’altro amareggiando la società di XXV aprile. La M.M. Marconi, infatti, già da qualche giorno ha rinunciato a presentare domanda di ripescaggio per il prossimo torneo di A2, stante l’indisponibilità a procedere ad una ricapitalizzazione societaria del valore di 100mila euro. E i termini per presentarla sono fra l’altro formalmente scaduti. A meno che gli organismi federali non procedano ad una riapertura visto che al momento ci sarebbe almeno un posto vacante. E che nessun club della penisola sembra disposto a voler colmare.
La situazione dei club – chi poteva sistemarsi lo ha già fatto, come la retrocessa (dalla A2) Pineto che ha clamorosamente acquistato il titolo di Milano potendo così giocare il prossimo anno in A1. Oderzo e Bari, neopromosse in A2, hanno preferito ceder i propri titoli rispettivamente a Gioia del Colle (che aveva fallito la promozione in A2) e al Mantova (retrocessa insieme a Spoleto). Bologna avrebbe fatto sapere che non intende avventurarsi nella serie A. E non è finita. Perché da un momento all’altro dovrebbe esser resa nota la decisione di Roma di partecipare al campionato di serie A1. Qualche dubbio gli analisti lo hanno pure sul Castel Fidardo, neopromossa in A2. Insomma il mondo della pallavolo è in piena crisi economica e non c’è da stupirsi se Spoleto intende ora pesare bene ogni passo. Tutto si poteva pensare tranne questa ulteriore debacle di Taviano che abbandona così il mondo della pallavolo dopo 13 anni di successi.
Il nuovo co-sponsor – il club giallo-blu non è stato in questi giorni con le mani in mano. Anzi. Ne è prova l’ingaggio del forte schiacciatore Mirco Guidolin e il ritorno di Tardioli in panchina. Sul fronte sponsor, confermato l’impegno della Olio Monini quale main sponsor, trapela in queste ore la decisione di chiudere il rapporto con la Banca Popolare di Spoleto con cui si sarebbero registrati alcuni problemi. Pronto però un nuovo istituto di credito, il Banco Popolare, istituto che racchiude 20 banche e che è recentemente sbarcato in Umbria rilevando le filiali di Perugia, Castello e Foligno della Cassa di Risparmio di Lucca e Livorno. Un intervento importantissimo sotto il profilo economico-finanziario che si deve grazie alla mediazione della proprietà della Monini. Ma resta il nodo della ricapitalizzazione. Chiedere di più agli attuali soci sembra praticamente impossibile.
E Spoleto guarda – certo la sensazione è che la città sia incapace di reagire anche alle opportunità più ghiotte, come quella appunto di poter vantare una società in serie A. Pensare che Pineto possa permettersi di rilevare il titolo da Milano quando Spoleto avrebbe potuto averlo gratis dal ripescaggio, fa accapponare la pelle. Indubbiamente non c’è una imprenditoria, una finanza e una politica così attente ai problemi della città.
Il CdA – stasera intanto si terrà il CdA, in un primo momento convocato, sembra, per ratificare l’accordo raggiunto con il Banco Popolare. La speranza è che possa affrontarsi in qualche modo un eventuale ritorno in A2. Ma è poco più di una speranza.