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VIZI E VIRTU' DELL'INFORMAZIONE NEL FESTIVAL INTERNAZIONALE DI GIORNALISMO (Foto e Video dal IJF11)

(Fda) Si è chiusa ieri sera la V edizione del Festival internazionale di giornalismo di Perugia con due incontri di grande rilievo mediatico. Il primo, l'incandescente incontro con Massimo Ciancimino, testimone di giustizia e figlio di “don Vito” Ciancimino -negli anni '80 sindaco di Palermo e amico personale di Bernardo Provenzano; il secondo, il racconto del fondatore di Repubblica Eugenio Scalfari sui 150 anni d'Unità d'Italia, per rendere omaggio alla ricorrenza nell'ultimo appuntamento della kermesse dedicata all'informazione.

Ultimi colpi mediatici quelli di ieri sera, che hanno chiuso una manifestazione che si è dimostrata in forte crescita, che ha visto raccontarsi e confrontarsi oltre 300 professionisti dell'informazione in incontri, workshop, dibattiti e laboratori, di fronte a platee sempre gremite di pubblico, giornalisti e ragazzi -spesso aspiranti nuove leve del settore.

INFORMAZIONE DI VOLONTARI E PRECARI – E' proprio ai giovani che il festival ha dedicato un intero filone di incontri e dibattiti, sul precariato e su un sistema di lavoro -specie nel mondo dell'informazione- fatto di stage non retribuiti, di contratti sottopagati e di eccessivo precariato, in un contesto occupazionale totalmente ingessato. “In Italia l'85 per cento delle offerte di lavoro è nascosta”, ha detto ad esempio Massimo Nava, giornalista del Sole24Ore, nel panel “Arrivederci Italia? Manifesto degli espatriati”. “Per cui si viene a conoscenza dell'opportunità e si accede al posto di lavoro solo per vie traverse, o per conoscenza diretta di qualcuno”.

D'altronde gran parte del pubblico del festival era composto da ragazzi (vedi gallery) -in genere sui vent'anni- accorsi a Perugia in qualità di volontari, che hanno prestato il loro lavoro gratis al festival (alcuni di loro in cambio di un alloggio), pur di far parte anche se solo per qualche giorno dell'affascinante “mondo dell'informazione”, o magari per tentare di avvicinare qualche “grande nome” della carta stampata, in cerca di un possibile aggancio lavorativo.

“Certamente il mondo del giornalismo è una delle professioni in cui è più difficile accedere per i giovani, e per accedere io intendo accedere in maniera dignitosa”, ha detto a TuttOggi.info Eleonora Voltolina, una degli “speaker” del festival nonché fondatrice del sito “La Repubblica degli stagisti”. “E' relativamente facile cominciare a collaborare con una testata, però nella maggior parte dei casi lo si fa attraverso stage non pagati, o attraverso collaborazioni pagate poco o pochissimo”, ha detto.

SPONSOR E POLITICA NELLA FORMAZIONE DELLE NOTIZIE – Tra gli altri filoni del festival, alcuni panel hanno posto i riflettori su come l'informazione spesso rischi delle compenetrazioni tra chi ne fa professione -i giornalisti- e chi ne fa motivo di interesse – aziende, sponsor e politici. In un sistema di informazione come quello italiano, fortemente dominato dagli interessi “altri” rispetto a quello prettamente editoriale, sono stati particolarmente interessanti incontri come quello sul rapproto tra “Relatori pubblici e giornalisti”, in cui giornalisti e professionisti delle “pubbliche relazioni” delle aziende si sono confrontati su quale rapporto dovrebbe intercorrere tra le due categorie professionali.

Lo stesso festival, d'altronde, non sembra aver fatto eccezione alla “confusione” tra ruoli che regna su questo fronte. Ne è un'esempio l'affidemento del panel dedicato alle energie rinnovabili a dei relatori Enel -tra i principali sponsor dell'evento, nonché ovvia portatrice di forti interessi di parte in materia- senza, secondo molti tra il pubblico, domande particolarmente “pungenti” da parte dei giornalisti presenti. O anche la presenza tra gli appuntamenti in programma, di incontri con alcuni politici, come sabato pomeriggio Niki Vendola, esponente politico di primo piano e unanimemente riconosciuto come abilissimo comunicatore, ma forse estraneo al mondo dell'informazione.

INFORMAZIONE DI GUERRA – Oltre ai tanti panel sul giornalismo online a al giornalismo di inchiesta, evergreen dei dibattiti sull'informazione di oggi, un filone di particolare attualità affrontato nei giorni del festival è stato quello relativo alle notizie provenienti da zone del mondo “a rischio”. Nei giorni in cui nella striscia di Gaza veniva sequestrato e ucciso Vittorio Arrigoni, attivista e protagonista dell'informazione “sul campo” della condizione dei palestinesi, a Perugia si è discusso su come raccontare i diritti umani dove questi sono negati, come raccontare di mafia in terra di mafia (leggi) , come raccontare del narcotraffico in un paese come il Messico dove i giornalisti che parlano rischiano la morte, come fare reportage dal mondo, anche quando farlo può significare rischiare in prima persona di subirne le conseguenze.

Guarda alcuni interventi del festival:

PETER GOMEZ IFJ11

LUCA TELESE IJF11

RICCARSO IACONA IFJ11

PETER GOMEZ IFJ11

EZIO MAURO IFJ11

FRANCESCA FORNARIO IFJ11

DAVID PARENZO IFJ11

ANDREA VIANELLI IFJ11

BEPPE SEVERGNINI IFJ11

Foto: Stefano Dottori

Video: Radiophonica.com