Gubbio e Gualdo

Vivaio San Lazzaro, “Rischiamo di chiudere per la burocrazia”

Si è svolta presso il Vivaio San Lazzaro di Gualdo Tadino l’assemblea pubblica in difesa del Vivaio stesso contro la richiesta di sgombero della Regione Umbria. All’assemblea hanno partecipato i lavoratori, i soci della cooperativa sociale ‘Sopra il Muro’, insieme al sindaco Massimiliano Presciutti e Andrea Bernardoni, Responsabile Legacoopsociali Umbria.

Abbiamo organizzato questa assemblea pubblica – spiega Giampaolo Tomassoli, presidente della cooperativa sociale ‘Sopra il Muro’ – per difendere il Vivaio San Lazzaro e chi vi lavora. Siamo al paradosso. Quando abbiamo preso in affitto il vivaio, i locali e i terreni erano abbandonati. In questi anni abbiamo realizzato importanti investimenti sulla struttura, divenuta un luogo produttivo, frequentato da centinaia di clienti e dove riusciamo a realizzare numerosi inserimenti lavorativi di persone svantaggiate”.

L’esperienza del Vivaio San Lazzaro è un esempio virtuoso di rigenerazione urbana e di innovazione sociale, in cui un bene pubblico è stato valorizzato e trasformato in un bene produttivo per tutta la comunità con un investimento di 350 mila euro.

Il Vivaio San Lazzaro – afferma Andrea Bernardoni, responsabile cooperative e imprese sociali di Legacoop – è un modello da replicare, capace di produrre impatti economici e sociali positivi. Basti pensare che il solo recupero del vivaio realizzato dalla cooperativa ‘Sopra il Muro’ ha generato per le casse pubbliche entrate per 650 mila euro tra affitti, imposte e tasse pagate e che nelle attività del vivaio sono occupate 20 persone di cui 8 svantaggiate”.

Questa positiva esperienza rischierebbe però di scomparire perché la Regione Umbria pochi giorni prima delle elezioni, lo scorso 18 ottobre, ha formalmente richiesto alla cooperativa di sgomberare il vivaio entro 6 mesi, nonostante la proroga del contratto da parte dell’Agenzia Forestale Regionale sino al 2023, avvenuta lo scorso 26 giugno 2019.

Come Comune di Gualdo Tadino – afferma Presciuttiabbiamo portato avanti tutte quelle pratiche burocratiche che ci competono. Adesso ci siamo fermati dopo la comunicazione a firma della Dott.essa Balsamo. Vogliamo capire se a questo punto prevarrà il buonsenso, cosicché la cooperativa potrà dare seguito ad un piano di investimenti che noi riteniamo serio”.

Lo sgombero danneggerebbe la cooperativa ‘Sopra il Muro’, farebbe perdere il posto di lavoro alle venti persone occupate nelle attività del vivaio e diminuirebbe sensibilmente il valore del vivaio che in breve tempo tornerebbe in uno stato di abbandono.

Contestiamo fermamente la richiesta di sgombero della Regione Umbria – aggiunge Tomassoli – ci muoveremo in ogni sede per tutelare gli interessi dei soci e dei lavoratori della cooperativa”. I lavoratori del Vivaio ed i soci della cooperativa ‘Sopra il Muro’ si sono detti “pronti a mettere in campo tutte le azioni possibili in difesa del vivaio interessando della vicenda anche la prossima Giunta Regionale”.