Vissero felici e contente? Studio svela rischi salute principesse Disney - Tuttoggi.info

Vissero felici e contente? Studio svela rischi salute principesse Disney

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Vissero felici e contente? Studio svela rischi salute principesse Disney

Mer, 18/12/2024 - 17:03

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(Adnkronos) – La solitudine di Biancaneve, Jasmine e i pericoli di convivere con una tigre domestica, l’esposizione alla polvere che potrebbe condannare Cenerentola, il tuffo di Pocahontas e le fratture dietro l’angolo, l’eccesso di sonno della Bella Addormentata (con malattie annesse), l’alopecia che insidia la lunga chioma di Rapunzel, la pressione familiare e sociale che schiaccia Mulan, la relazione di Belle con la Bestia e l’esposizione a brucellosi, rabbia e altre patologie infettive potenzialmente letali. E’ presto detto che vissero tutti felici e contenti nelle favole. Le principesse, in realtà, affrontano gravi rischi per la salute, avvertono gli esperti. E il ‘datore di lavoro’ Disney dovrebbe prendere in considerazione approcci per migliorarne il benessere. Parola di Sanne van Dijk e colleghi, autori di uno studio pubblicato sul numero di Natale della serissima rivista scientifica ‘Bmj’ (British Medical Journal), che tradizionalmente celebra le Feste inserendo nelle sue pagine alcune analisi più leggere e ironiche. 

Sembra però che l’iniziativa susciti anche reazioni non positive. Almeno secondo quanto segnala su X il virologo Roberto Burioni: “Chi è del mestiere sa che il British Medical Journal ha una tradizione: pubblicare intorno al Natale degli articoli bizzarri e divertenti. Quest’anno tratta i rischi correlati all’essere una principessa Disney, e la rete insorge (cari amici inclusi). Ma non sappiamo più ridere?”, si chiede. Quest’anno fra gli studi scanzonati ce n’è appunto uno che passa in rassegna una spinosa questione, poco esaminata finora. “Mentre gran parte della ricerca attuale sulle principesse Disney si concentra sull’impatto dannoso degli ideali irrealistici sull’autostima dei giovani spettatori, c’è un bisogno fondamentale di spostare l’attenzione sui rischi per la salute a cui vanno incontro le principesse stesse”, evidenziano i ricercatori olandesi che firmano il focus, affiliati a diversi centri e atenei dei Paesi Bassi (University of Twente, Medisch Spectrum Twente, Netherlands Comprehensive Cancer Organisation (Iknl) di Utrecht). 

Le principesse delle fiabe continuano a essere ampiamente celebrate, osservano gli esperti. E la Walt Disney Company ha indubbiamente contribuito alla loro popolarità producendo film basati su queste storie. Ma a detta degli autori, i rischi per la loro salute sono stati trascurati e la ricerca futura deve considerare questa specifica minaccia. Le principesse Disney, infatti, “affrontano seri pericoli nel mondo reale”, nonostante i quali “sorprendentemente sembrano vivere felici e contente”. Basti pensare a Biancaneve, la prima e più bella principessa di tutte (secondo lo specchio), che ha passato tanto tempo a fare da sguattera per la sua perfida matrigna, con “opportunità di interazione sociale estremamente limitate”. Viene salvata dalla solitudine dall’incontro con i sette nani, ma mangia una mela avvelenata e cade in un sonno che è quasi uno stato di morte. Ecco, ragionano gli autori, con lei “il detto secondo cui una mela al giorno toglie il medico di torno fallisce spettacolarmente”. 

E poi c’è Jasmine, la principessa di Aladino. Cresce tra le mura del suo palazzo ad Agrabah, esposta a un rischio di isolamento sociale simile a quello di Biancaneve. A dispetto di quanto va cantando il Genio, non ha amici e, ricordano gli autori, “le ricerche dimostrano che la solitudine è associata a demenza, problemi di salute mentale (come depressione e ansia) e disregolazione del sistema immunitario. Inoltre, la tigre domestica di Jasmine, Rajah, rappresenta per la principessa un rischio di “infezione zoonotica e lesioni”. Quanto a Cenerentola, i primi pericoli si nascondono nella sua vita da casalinga: costretta dopo la morte del padre a gestire la casa, “la continua esposizione alla polvere la mette a rischio di sviluppare una malattia polmonare professionale”. I ricercatori raccomandano dunque misure preventive, come “usare lunghi manici di scopa, spruzzare acqua sui pavimenti polverosi e dispositivi di protezione individuale”, nessuna delle quali viene adottata per ora nel suo caso.  

Per non parlare dei rischi cancerogeni per i polmoni, a cui va incontro spazzando il camino. E quando le cose non potevano peggiorare, fanno notare gli scienziati, “la fata madrina mette la ciliegina sulla torta spargendo enormi quantità di glitter magico, altrimenti noto come microplastiche rivestite di alluminio”, capaci di penetrare nel tessuto polmonare umano. “Invece di un principe – è la conclusione – avrebbe bisogno di una terapia respiratoria continua per vivere felice e contenta”. E che dire di Pocahontas? “Il suo tuffo dalla scogliera – calcolano i ricercatori – ha un tempo di caduta impressionante di 9 secondi. Abbiamo stimato l’altezza della scogliera attraverso simulazioni in 252 metri, supponendo misure antropomorfe femminili medie (62 kg, 1,62 m di altezza, e così via)” e altre variabili. Studi sulla dinamica di impatto dei tuffi suggeriscono che già “altezze superiori a soli 12 metri potrebbero essere critiche” per l’integrità delle clavicole. Quello che rischia di sentire pertanto Pocahontas è “una sinfonia di fratture, piuttosto che la melodia armoniosa della natura”, rilevano gli autori. 

Aurora, la Bella Addormentata, torna al castello dove si punge il dito con il fuso di un arcolaio incantato, che la fa cadere in un sonno infinito: può essere svegliata solo dal bacio del vero amore. Intanto, però, “i rischi per la salute associati al dormire troppo includono malattie cardiovascolari, ictus, obesità e diabete”, elencano gli autori. “Inoltre, revisioni sistematiche hanno dimostrato che il riposo prolungato a letto è associato a un rischio aumentato di ulcere da pressione e atrofia muscolare”. Fortunatamente, il principe rompe quasi immediatamente l’incantesimo baciando Aurora, “sebbene infranga anche le attuali norme sociali trascurando di ottenere il consenso”.  

La rassegna degli autori non risparmia Mulan. Celebrata come una guerriera che salva l’impero della Cina, la sua – ribadiscono – è anche “una storia di pressione familiare e sociale profondamente radicata”. Le donne che affrontano situazioni simili “possono sperimentare livelli più elevati di cattiva salute mentale, sotto forma di ansia per essere costrette a vivere una vita che non hanno scelto”. I tentativi di consolarla operati da Mushu, il drago guardiano di Mulan, “sono presumibilmente privi di efficacia terapeutica” per gli autori, che passano dunque ad esaminare la situazione di un’altra icona: Belle.  

Quando il padre viene fatto prigioniero dalla Bestia, accorre in suo soccorso e per liberarlo si offre al posto suo. Ma cos’è la Bestia e quanto gravemente minaccia la salute di Belle? “Ha una testa di bufalo con sopracciglia da gorilla, zanne di cinghiale, criniera di leone, braccia e corpo di orso e zampe e coda di lupo”, analizzano gli autori. “Una chimera, entità composta da cellule di organismi diversi”, in definitiva. “Uno stretto contatto espone Belle a molte malattie infettive potenzialmente letali, come la brucellosi o la rabbia”. Tuttavia, osservano gli esperti, “se Belle avesse scelto il rivale in amore della Bestia, Gaston, un narcisista con un ego” smisurato “probabilmente avrebbe avuto un impatto peggiore sulla sua salute mentale. Nonostante gli evidenti rischi, il consiglio è: meglio la Bestia che conosci”. 

C’è infine una principessa che va contro tutte le leggi della moda: “Rapunzel non va mai dal parrucchiere – analizzano gli autori – perché tagliarsi i capelli ne distrugge la magia. Avere una treccia lunga più di 21 metri, tuttavia, è più di un semplice passo falso” stilistico. “Attraverso l’uso della chioma come cavo dell’ascensore “è probabile che i follicoli piliferi di Rapunzel siano stati danneggiati da una trazione eccessiva e ripetuta, condizione nota come alopecia da trazione”. Il pericolo a lungo andare? “Perdita permanente dei capelli”. La Disney, concludono dunque i ricercatori, “deve prendere in considerazione interventi per superare queste sfide per la salute. Le strategie potrebbero includere consapevolezza e psicoterapia, formazione sulla convivenza con gli animali e misure di protezione personale contro agenti infettivi e particelle tossiche. Solo allora le principesse potranno iniziare a vivere in salute e contente”. 


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