Categorie: Dolce vita Spoleto

VISITA LAMPO DI SGARBI A SPOLETO. CON FLAMINI A PALAZZO COLLICOLA. ESCLUSIVA TO®: “SI’, E’ VERO GIORGIO FERRARA MI HA CHIAMATO. VI DICO COSA MI HA PROPOSTO PER IL FESTIVAL”

di Carlo Ceraso

Anche se con due settimane di ritardo, la promessa di visitare la mostra Pascali-Leoncillo e Palazzo Collicola, anticipata da Tuttoggi.info nell’edizione del 15 settembre (clicca qui), Vittorio Sgarbi l’ha mantenuta. E, com’è nel suo stile, ha scelto l’ora meno più indicata per visitare monumenti e palazzi: quella della sera, quella della meditazione.

L’arrivo – Il suo arrivo non è passato inosservato, complice uno splendido Palazzo Collicola illuminato a giorno. Nei locali tornati ai fasti di un tempo, il sindaco di Salemi si è intrattenuto poco meno di un’ora, accompagnato dall’assessore alla cultura Giorgio Flamini con il quale ha ormai un filo diretto e forse anche qualche progetto nel cassetto.

L’aggancio – all’arrivo in piazza, dell’onorevole non c’è più traccia, anche se l’auto di scorta conferma che deve essere ancora nei paraggi. In effetti si è spostato di poco, fino all’Arco di Druso, per cenare al Tempio del Gusto, il noto locale dello chef Eros Patrizi. Ed è all’interno del locale che lo incontriamo, fra l’imbarazzo dell’assessore Flamini. Con Sgarbi però avevamo cominciato un discorso due settimane prima, al Golf Club di Perugia, interrotto solo dai tanti amici e ammiratori che erano venuti ad ascoltare la conferenza “Dialogo sulla bellezza” tenuta insieme al professor D’Atanasio. L’appuntamento era dunque per il giorno dopo a Spoleto ma impegni previsti avevano fatto slittare la sua visita alla mostra Pascali-Leoncillo.

E’ lui stesso che ci invita a seguirlo fino al tavolo dove siede con l’assistente, Flamini e la responsabile della Cooperativa Sistema Museo Teresa dello Storto. Finalmente riusciamo ad incontrarci “Già, è vero. Cosa doveva chiedermi?” Da Roma è arrivata la notizia che Giorgio Ferrara le avrebbe proposto un ruolo per il prossimo Festival? “Sì è così” risponde il professore ”mi ha contattato qualche settimana fa”. Le ha proposto uno spettacolo come ‘Carta bianca a’ (tenuto quest’anno dalla Littizzetto) o qualcosa di diverso? “No, mi ha offerto di occuparmi delle arti figurative, della sezione dedicata alle mostre”.

Sgarbi lascia però capire che non c’è ancora nessun accordo. Quello con Ferrara è stato solo un primo contatto in vista della prossima edizione. Ma già questa è una buona notiza, visto che del presidente e direttore artistico della manifestazione menottiana non v’è più traccia in città. Anzi sullo stesso Festival è calato uno strano silenzio, tanto che da giugno non è stato più convocato neanche il Comitato di Gestione. Il ritorno di Sgarbi al Festival potrebbe rivelarsi di grande importanza visto che le Mostre organizzate dal critico hanno sempre un grande successo, come l’ultima inaugurata a Perugia “Da Corot a Picasso. Da Fattori a De Pisis”.

Le prelibatezze – è ora di abbandonare il tavolo e lasciare il quartetto. In cucina, a dispetto dell’ora ormai tarda, son tutti pronti per conquistare il fine palato dell’illustre e inaspettato ospite. Eros prepara così un antipasto di porcini con raperonzoli e fiori di zucca con culatello. Poi uno spaghettone trafilato al bronzo con cacio, pepe e tartufo e tortelloni di ricotta e caprini con salsa parmigiano e tartufo. Il dolce è tutto in onore del sindaco di Salemi: un semifreddo agli agrumi di Sicilia con olio extravergine aromatizzato alla vaniglia. A fine cena arrivano, immancabili, i complimenti del professore. Ormai è tardi. Son quasi le due di notte. Sgarbi riparte, direzione Milano. Ma tornerà. Prima di quanto si possa immaginare

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