Il terremoto politico che ha investito il Movimento 5 Stelle, con la notizia delle indagini per falso e abuso nei confronti del sindaco di Roma Virginia Raggi, non è passato inosservato al sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, apparso poco tempo nel blog di Beppe Grillo alla notizia delle indagini della Procura di Terni relative all’Operazione Spada.
Il primo cittadino ternano, che ha visto la sua foto bollata con il marchio ‘indagato’ sul blog di Grillo, esprime in un certo qual senso la propria solidarietà alla Raggi, ritenendo “gli approfondimenti della magistratura non equivalenti a una condanna”. Di Girolamo non risparmia però il modus operandi dei penta stellati, in particolare la ‘guerra mediatica del blog’. Ecco il commento integrale del primo cittadino ternano:
“Meno di un mese fa sono salito agli onori del blog di Beppe Grillo che, sulla mia foto, ha messo il marchio di “Indagato”. Oggi le cronache abbondano di dettagli sulle indagini a carico del sindaco di Roma. Io non chiederò a nessuno di mettere marchi sulla foto di Virginia Raggi. Io non chiedo le sue dimissioni: non considero gli approfondimenti della magistratura l’equivalente di una condanna. Vado oltre: in tutta sincerità mi auguro che il sindaco di Roma possa al più presto chiarire la sua situazione, perché le città – a maggior ragione la capitale d’Italia – hanno bisogno di confronto sui temi dell’amministrare, non di linciaggi da blog”.
Allo sfogo di Di Girolamo ha risposto il consigliere del M5S Thomas De Luca: “Stupiscono davvero le dichiarazioni del Sindaco Leopoldo Di Girolamo. Dispiace davvero che per l’ennesima volta abbia frainteso, dimostrando di non comprendere il motivo per cui la sua popolarità sia ai minimi storici.
Il post sul blog di Beppe Grillo che porta la firma del gruppo consiliare di Terni, di cui sono presidente, era chiaro e inequivocabile. Non abbiamo chiesto le sue dimissioni e mai le chiederemo per l’avviso di garanzia ricevuto.
Abbiamo e continuiamo a chiedere le dimissioni per circa 24 milioni di euro di affidamenti diretti contra legem, quelli che fino ad ora abbiamo accertato, su cui lei non ha mai aperto bocca.
In quasi 8 anni avete ammazzato la città, succhiando fino al midollo ogni bene comune. Mentre ci toglievate la salute, il bene più importante, ci chiamavate terroristi. Avete portato la disoccupazione giovanile al 51%, avete cancellato una generazione privandoci di un sostegno persino nel disagio. Una città viva, creativa l’avete ridotta nella capitale del silenzio, la metropoli del vostro nulla. Avete fatto un deserto e lo chiamate predissesto.
Lei toglie ai più deboli per dare affidamenti diretti agli amici del partito, questa è l’ingiustizia che state perpetrando ai danni dei cittadini più indifesi.
La manderemo a casa perché lei è incoerente, perchè ha tradito i suoi stessi ideali.
La preghiamo non ci fraintenda mai più”.
Aggiornato alle 20.00