Un familiare che si trasforma in un orco. E’ la triste storia che sarebbe avvenuta nove anni fa ai danni di una ragazza all’epoca diciassettenne, oggetto di pesanti attenzioni da parte dello zio quarantenne. L’uomo è stato condannato oggi dal collegio penale del tribunale di Spoleto (Fornaci presidente, Anibaldi e Sbaraglini a latere) a 3 anni e 6 mesi di reclusione per l’accusa di violenza sessuale su minore.
I fatti risalgono al 2010 ed hanno come scenario l’abitazione dell’imputato, in un piccolo centro della Valnerina. Secondo quanto ricostruito nel corso del processo, lo zio avrebbe cercato di abusare della nipote adolescente, mentre lei cercava di sottrarsi a quelle pesanti attenzioni, chiudendola in una stanza e toccandola nelle parti intime. I giudici hanno riconosciuto la penale responsabilità dell’imputato, condannandolo a 3 anni e 6 mesi di reclusione. Ben più pesanti erano state le richieste della pubblica accusa, rappresentata dal pm Elisa Iacone, che aveva chiesto il doppio della pena. Il collegio ha anche riconosciuto una provvisionale di 10mila euro alla giovane, costituitasi parte civile con l’avvocato Rossano Ponti.