Tutto è iniziato con uno sfogo ai genitori. Quando una bambina di 9 anni ha capito che avrebbe dovuto incontrare ancora l’insegnate che le aveva “messo le mani addosso” lei è crollata. Ha raccontato di non volerlo rivedere perché l’aveva baciata. Una vicenda che si è consumata nella provincia perugina (ulteriori particolari non vengono forniti per tutelare la minorenne), dove nelle scorse ore l’uomo è stato prelevato a scuola dagli agenti della Mobile. L’indagine è coordinata dalla Procura di Spoleto, sostituto procuratore Patrizia Mattei, che ha disposto una perquisizione in casa dell’insegnante.
A quanto si apprende gli episodi contestati non sarebbero avvenuti in classe durante le ore di docenza, bensì durante lezioni private che l’uomo teneva per discipline non curricolari in un luogo esterno all’istituto, in un Comune limitrofo. E la minorenne prima di sfogarsi con i genitori avrebbe anche cercato di far cessare quei comportamenti dell’insegnante scrivendogli una lettera. Proprio la missiva sarebbe stata ricercata dagli agenti di polizia durante la perquisizione.
La minore si è tenuta dentro un peso enorme, sperando con la fine delle lezioni di non dover mai più rivedere quell’uomo. Quando i genitori le hanno detto che avrebbe seguito lezioni private anche in seguito, la paura di subire ancora quelle molestie l’ha fatta parlare. L’inchiesta è agli inizi ma da indiscrezioni si apprende che in un incontro informale tra docenti e direzione e genitori della classe è stato annunciato che il maestro non avrebbe terminato l’anno scolastico. Al momento senza una motivazione ufficiale.