Cronaca

Ha violentato una ragazzina delle medie, condannato “diceva di avere 16 anni”

Per i giudici ha violentato una ragazzina di 13 anni quando lui ne aveva 23. In primo grado è stato condannato a due anni e due mesi di reclusione malgrado avesse sempre dichiarato di essere stato “ingannato” dalla ragazza in merito all’età. La giovane sul suo profilo social asseriva di averne 16. Ma l’accusa ha raccontato un’altra storia, “se lui andava a prenderla a scuola non poteva non sapere che la minore stava frequentava le medie”.

Sul punto gli avvocati della difesa, Antonio Cozza e Alessia Modesti hanno offerto altra teoria: tutti i soggetti coinvolti sono di origini sudamericane, lì il sistema scolastico prevede che la scuola secondaria vada dai 12 ai 17 anni. Ecco perchè il giovane era convinto della bontà delle affermazioni della ragazza con cui stava allacciando una relazione e con cui, viene riferito, un mese prima, aveva intrattenuto rapporti un amico comune.

Mi hanno rovinato la vita – ha detto in aula l’imputato rilasciando dichiarazioni spontanee – io non ho mai avuto rapporti con la ragazza”, inoltre nelle fasi del processo è mersa una lettera scritta proprio dalla vittima della vicenda nella quale lei stessa dichiarava di “essere stata costretta dai genitori a raccontare quella storia”. I giudici non le hanno creduto, vedendo in quella missiva l’ennesimo atto di manipolazione da parte del 23enne nei confronti della minore. La decisione della Corte d’Appello ha visto comunque una parziale riforma della sentenza di condanna emessa in primo grado, rideterminando a pena in 1 anno e 8 mesi di reclusione con pena sospesa e risarcimento alla parte civile di 1500 euro più le spese.